Centro diurno Pisano, prima e dopo il Covid

Appena ne varchi la soglia percepisci e respiri serenità, gioia, leggerezza, ilarità. Lo senti proprio. E' nell'aria. Questa è la sensazione che ho provato quando, come volontaria di Servizio civile, sono entrata al Centro.

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Il Centro diurno Pisano è un luogo dove si sta bene, dove risate e sorrisi non sono mai troppi.

Le attività che svolgevamo erano spesso di contatto perché molti ospiti hanno bisogno della presenza fisica per sentirsi bene. Mobilitazione, riflessologia, cambio postura e cure estetiche sono nate per dare un sollievo alle persone che purtroppo non sono in grado di muoversi autonomamente e non riescono a comunicare il loro benessere o malessere.

Al Centro si giocava, si festeggiavano compleanni e ogni festività veniva rigorosamente celebrata con addobbi, musica, pensierini creati dagli ospiti per le famiglie.

Poi è arrivato il coronavirus, che ora noi tutti conosciamo bene, ma che agli inizi era qualcosa di sconosciuto, indefinito e forse faceva ancora più paura di adesso. Ha stravolto le vite di tutti: quelle di operatori ed educatori, ma soprattutto quella degli ospiti del Centro. Ha cambiato completamente il loro gruppo di amici che prima era unito, affiatato, nonostante ci fossero brevi suddivisioni in gruppi più piccoli e sempre diversi per favorire la socializzazione e svolgere al meglio le attività. Ora sono diventati due “bolle” indipendenti che si modificano in base alle norme rigide che noi tutti, indistintamente, dobbiamo seguire. I contatti sono limitati all'indispensabile. Una necessità che però influisce negativamente sui più bisognosi di quelle attenzioni, soprattutto epidermiche, fatte di una vicinanza fisica importante.

Il pericolo del contagio ha richiesto un profondo ripensamento dell'organizzazione quotidiana, che si è dovuta adeguare alle stringenti normative sanitarie, e anche un ripensamento, da parte dalle famiglie spaventate e preoccupate per i loro cari, sull'opportunità della frequenza.

Tutto questo ha portato a una inevitabile riduzione del numero delle presenze. I pochi ospiti rimasti seguono regole rigide. Sono muniti di mascherina che copre bene sia naso sia bocca, prima di entrare devono provare la temperatura, disinfettarsi le mani, pulire le scarpe su appositi tappeti igienizzanti. Tutto con la collaborazione e la supervisione dell'operatore che li accoglie.

Anche l'organizzazione interna degli spazi ha subito dei cambiamenti. Quello più evidente è la disposizione dei tavoli che vengono utilizzati sia per il pranzo sia per le attività ricreative. Sono stati distanziati e ciascun ospite ne ha uno a uso esclusivo che viene disinfettato prima di ogni utilizzo. Al momento del pasto si usano materiali usa e getta.

Con le belle giornate se ne approfittava per fare delle passeggiate al parco dietro il Centro, per cogliere i raggi solari che scaldavano la pelle, ascoltare i rumori della natura, vedere gli animali.

Inevitabilmente gli umori sono cambiati e molti ospiti sono spaesati da tutti questi divieti e obblighi che impongono nuove modalità di convivenza. È triste non poter dare un abbraccio o fare una carezza o una coccola. Lo è dover dire “non possiamo toccarci” e vedere quegli occhi che ti chiamano e chiedono anche senza l'uso della parola.

È dolorosamente triste non poter vedere i loro sorrisi nascosti dalle mascherine e non poter mostrare tutte quelle espressioni che colmano il riduttivo linguaggio verbale permettendo di capirci al volo, favorendo così la relazione.

Come si dice, la speranza è l’ultima a morire e mi auguro che presto potremo dimenticare queste mascherine, tornare a sorridere e ridare un po’ di quella gioia che si è persa senza il calore degli abbracci.

Kateryna Santunione - operatrice volontaria in Servizio civile per il Centro Pisano

Se come capita a Kateryna ti fa star bene aiutare le persone più fragili, puoi scegliere di diventare volontario/a di Servizio civile con i progetti Attivamente nelle relazioni e Conoscere la città per costruire la comunità . Propongono azioni nelle aree assistenza ai disabilii e assistenza ad adulti e anziani in condizioni di disagio. Per partecipare hai tempo fino alle 14,00 del 15 febbraio 2021.

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