Lavorare nel mondo del cinema e degli audiovisivi

Regia, sceneggiatura, suono, montaggio, recitazione, make-up, doppiaggio, effetti speciali, produzione. Il cinema ti fa sognare tanto da volerne fare la tua professione? Segui passione e talento, ma con consapevolezza.

Lavorare nel mondo del cinema e degli audiovisivi
Statua cineoperatrice

Se il cinema è la tua passione di certo non ti sarai perso la 78^ edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Se poi questa passione volessi trasformarla in professione, non dimenticare di dare un'occhiata a qualche dato che ti permetterà di valutare l'andamento del settore e di capire cosa potrebbe offrirti a livello occupazionale.

Proviamo a guardare i numeri di Io sono cultura 2021 - L'Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, il rapporto curato da Fondazione Symbola e Unioncamere nazionale che ci restituisce lo stato di salute del Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano. Nel suo core rientra il comparto Audiovisivo e musica con le attività di produzione, post-produzione e distribuzione cinematografica.

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Apparecchiature di illuminazione professionale sul set cinematografico

Nel 2020, in piena pandemia, il comparto Audiovisivo e musica ha prodotto 5,27 miliardi di euro e occupato quasi 55.000 addetti. Rispetto al 2019 tutti i dati sono in flessione: -12,7% la produzione (di molto superiore alla media della filiera che con un valore di 84,6 miliardi, pari al 5,7% del valore aggiunto nazionale, si assesta a -8,1% ) e -4,9% per quanto riguarda l'occupazione, contro un dato medio, sempre di filiera, del -3,2%. Il sistema delle Camere di commercio restituisce una sostanziale stabilità nelle iscrizioni delle aziende del settore, riconducibile però a una sorta di “congelamento” dovuto agli interventi di sostegno e al blocco dei licenziamenti che hanno spinto gli imprenditori a rimandare la decisione di un'eventuale chiusura. I dati della Regione Emilia-Romagna sono in tendenza con quelli nazionali.

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Videocamera professionale e green screen

Il 23,6% dei lavoratori dell'intero Sistema Produttivo Culturale e Creativo ha meno di 35 anni. Le donne sono meno presenti degli uomini: 37,9% contro il 62,1%. Molto bassa la percentuale di cittadini stranieri. La quota di lavoratori dipendenti dello specifico settore Audiovisivo e musica raggiunge il 66,4% del totale degli addetti, una percentuale stabilita dalla forte presenza di lavoro autonomo costituito principalmente da liberi professionisti e lavoratori in proprio, figure professionali che se da un lato meglio rispondono a un'organizzazione del lavoro basata su singoli progetti, dall'altra subiscono pesantemente le conseguenze della precarietà e di un sistema di welfare non adeguato. Laura triennale, magistrale e corsi post-laurea sono i titoli di studio posseduti dal 43,4% degli operatori dell'intero Sistema Produttivo Culturale e Creativo, il 42,6% ha almeno un diploma triennale.

Le figure professionali

Se sei interessato/a al settore, saprai già che le aree di riferimento sono moltissime e comprendono realtà di grandi dimensioni che si affiancano ad altre più piccole, ma non per questo di minore qualità artistica o tecnologica. Il settore occupa figure professionali molto differenti tra loro. Accanto ai profili creativi ne troviamo altri di tipo più operativo/organizzativo: registi, sceneggiatori, attori e doppiatori, scenografi, montatori, direttori della fotografia, creatori di effetti speciali, operatori di ripresa, fonici e tecnici delle luci, direttori di produzione e responsabili del casting.

Se poi teniamo conto delle competenze richieste per la gestione delle piattaforme di diffusione dei contenuti, che nel periodo pandemico hanno avuto un boom d'eccezione, le figure si moltiplicano ulteriormente.

A prescindere dall'area – produzione, scenografia e costumi, fotografia e trucco o altro - è di fondamentale importanza la conoscenza dell'inglese. In parte perché il linguaggio tecnico utilizza termini di origine anglosassone, ma soprattutto perché i contesti di lavoro sono spesso internazionali e itineranti.

Alcuni percorsi formativi

Nonostante le difficoltà dettate dalla pandemia, il cinema si prepara a ripartire con la sua grande capacità di coinvolgere, emozionare e divertire platee di grandi e piccini. Un settore resiliente, che necessita di grandi investimenti e, data la fortissima evoluzione in materia digitale e green, di figure professionali preparate e competenti.

L'offerta formativa varia per ambiti di applicazione, livello di studio e sbocchi lavorativi. I corsi sono tantissimi, da parte sia pubblica sia privata, e quelli indicati a seguire sono solo un esempio di strade utili.

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Microfono professionale

L'Istituto di Istruzione Superiore Adolfo Venturi di Modena offre il corso professionale Servizi culturali e dello spettacolo. Si tratta di un percorso della durata di cinque anni che punta a formare figure professionali in grado di affrontare i processi di progettazione, produzione e distribuzione dei prodotti grafici, fotografici, audiovisivi e multimediali.

Per favorire la qualificazione degli addetti del settore la Regione Emilia-Romagna finanzia, insieme al Fondo Sociale Europeo, diversi corsi di alta formazione proposti dalle scuole di specializzazione e dagli enti di formazione accreditati. Qui puoi trovare l'intera offerta formativa per il 2021.

Il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna propone vari corsi di laurea - triennali e magistrali - che formano nelle professioni connesse con il cinema, l'audiovisivo e i new media. È presente la summer school Mediating Italy in global culture, che oltre a lezioni e seminari offre agli studenti la possibilità di partecipare a discussioni con colleghi e docenti internazionali.

L' Accademia nazionale del cinema di Bologna nel corso degli anni è diventata un polo didattico per i professionisti dell'audiovisivo. L'internazionalità è il suo un punto di forza. L'organizzazione di master all'estero (UCLA – University of California Los Angeles e TEMPTU di New York) permettono agli allievi di confrontarsi con realtà differenti per trarne nuovi insegnamenti. L'Accademia partecipa a Festival internazionali per promuovere anche all'estero le attività degli studenti realizzate sotto la supervisione dei docenti. Sono attivi corsi di regia e sceneggiatura, operatore di ripresa e montaggio, tecnico del suono, trucco e doppiaggio.

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Set cinematografico

Cinema e audiovisivo trovano una tradizione consolidata nella regione Lazio, in particolare nella città di Roma, dove sono presenti istituti professionali, scuole d'arte, università, enti e istituti di formazione privati che offrono percorsi di formazione specifici e di altissima qualità. L'Informagiovani del comune di Roma ne offre una panoramica caratteristica, ma non esclusiva, a questa pagina.

Alcuni sostegni economici

La Regione Emilia-Romagna sostiene il settore con interventi finanziati attraverso il Fondo per l’audiovisivo, previsto dall’art. 10 della L.R. 23 luglio 2014, n. 20. Le opere, da realizzare sul territorio, devono essere in grado di contribuire allo sviluppo della filiera regionale e alla professionalizzazione dei differenti attori.

A favore dello sviluppo dell'industria cinematografica nel Recovery Plan sono stati stanziati 455 milioni di euro, finalizzati allo sviluppo di Cinecittà e ad aumentare la capacità di gestire le transizioni digitali e green degli operatori della cultura.

Europa Creativa 2021/2027, con il sottoprogramma Media che nel triennale 2021/2023 ha fondi per quasi 580 milioni di euro, sostiene finanziariamente le industrie cinematografiche e audiovisive dell'Unione Europea nello sviluppo, distribuzione e promozione di audiovisivi, inclusi film, serie TV, documentari, videogiochi e contenuti immersivi.

A cura di Morena Luppi | Ufficio Giovani Comune di Modena