ESSERE GIOVANI A MODENA: IL BELLO DEL FLOW

Quattro chiacchiere con i ragazzi del quartiere Torrenova di Modena. Il primo di una serie di incontri per capire le vite e i sogni dei gruppi giovanili modenesi

ESSERE GIOVANI A MODENA: IL BELLO DEL FLOW

L'articolo è il frutto dell'incontro con il gruppo di giovani della zona Torrenova di Modena.

Questo è il primo di una serie di pezzi che si propongono di dare voce ai gruppi giovanili di Modena che vengono incontrati dagli operatori del progetto Infobus.

La redazione

Sapete cos'è il flow? È una parola inglese, che letteralmente significa scorrere, oppure flusso. Nella musica rap indica la scansione in rime e quindi la capacità del rapper di creare improvvisando un flusso incalzante di espressioni assonanti che esprimano il momento. Ma per i ragazzi del quartiere Torrenova di Modena è qualcosa di più profondo. È un modo di pensare e di vivere che li porta a tenere gli occhi aperti sulla realtà, nei suoi aspetti più duri, mantenendo una leggerezza che esprime distacco.

Hanno vent'anni e sono amici da sempre e secondo loro il Problema (con la P maiuscola) è il lavoro, ovvero la mancanza di soldi. Non facciamo in tempo a finire di formulare la domanda che iniziano a raccontarci delle loro disavventure e di come hanno imparato ad arrangiarsi. Uno di loro ha dovuto - e sottolinea dovuto, non voluto – trasferirsi in un'altra città per quasi un anno, lontano dalla famiglia e soprattutto dagli amici, perché solo lì aveva trovato da lavorare in nero, per pagare la patente.

Anche gli altri sono nella stessa condizione: non riescono a trovare un qualunque tipo di occupazione, nonostante siano diplomati. Uno di loro ci racconta di aver conosciuto una persona, un imprenditore, che si è suicidato: aveva un debito, ma anche un credito superiore e non potendo riscuotere il credito non poteva nemmeno pagare il debito e alla fine si è suicidato.

Secondo loro questa crisi è dovuta alla corruzione di chi governa e citano numerosi episodi di attualità di cui sono informati, che li hanno portati a provare indignazione e ad avere una visione estremamente negativa e pessimistica delle istituzioni e del futuro, anche prossimo. Insistono su questo, sulla sfiducia e sul disprezzo, sul fatto che sono convinti che chi governa, chi potrebbe fare qualcosa per cambiare le cose e per aiutare le persone, è interessato solamente a soddisfare il proprio egoismo e a mantenere i propri vizi e i propri privilegi.

Anche riguardo le relazioni sociali si esprimono in modo critico e dichiarano di essere diversi.

Loro sono molto uniti, si aiutano e si proteggono a vicenda, ma non notano lo stesso negli altri gruppi, in cui percepiscono superficialità e competitività.

Questo impoverimento dei rapporti umani, che riscontrano soprattutto tra i più giovani, è legata, secondo loro, alla sterilità della comunicazione che passa attraverso i social network e ad un indebolimento del ruolo dei genitori. I giovani tendono ad avere troppa libertà e finiscono per non avere più regole e quindi a non rispettare gli altri.

Loro, in tutto questo, vorrebbero incidere una canzone, un flow... perché sanno di essere bravi e di non avere nulla da invidiare a rapper famosi, che fanno successo con testi che parlano di soldi, donne e rivalità personali... ma incidere costa un sacco di soldi.

Da “grandi”si immaginano sempre uniti, ma sanno che si frequenteranno di meno. Qualcuno dice che magari si sposerà e qualcun'altro invece che non se ne parla, ci sarà il lavoro, le proprie passioni da coltivare e c'è anche chi vorrebbe trasferirsi all'estero... Ognuno avrà la propria vita e non ci sarà più tempo per condividere tutto. Ma sottolineano che l'amicizia è proprio questo, che tu sai che qualcuno c'è per te anche se non lo vedi.

Quello che vorrebbero dire a tutti, per chiudere, è che non si è mai del tutto maturi, si cresce sempre. Le cose accadono in ogni momento, si evolvono continuamente, proprio come nel flow.

Eva Ferri e Isacco Franzoni