VOCI DAL B(R)ANCO

Alla scoperta dei ragazzi di Voci dal B(r)anco, una redazione composta da studenti di diverse scuole superiori modenesi che dal 2006 pubblica mensilmente una pagina sulla Gazzetta di Modena

VOCI DAL B(R)ANCO

17 studenti stanno discutendo in una sala di MEMO. Sono una parte della redazione di Voci dal B(r)anco e si riuniscono nella loro sede per discutere e confrontare il lavoro svolto. Accompagnati da prof e coordinati da Ismaele, raccontano la città di Modena come un vero e proprio giornale, dando spazio a ogni genere di notizia. Questa caratteristica li differenzia dai giornalini scolastici, che hanno un taglio più ristretto, dai quali però il progetto trae le sue origini. Diventato indipendente dal 2006, precedentemente era un'idea che correva tra i banchi del Liceo Wiligelmo, che vantava già il giornalino “00Willy”.

“Un gruppo di persone che si trova con la speranza di raccontare qualcosa”

Il gruppo è attualmente formato da 45 iscritti, di cui 35 più attivi, 7 prof e il coordinatore Ismaele El Swaky, 22enne studente di Storia Contemporanea. Nella redazione c'è anche il giornalista della Gazzetta di Modena Alberto Setti che, oltre ad essere rappresentante della testata giornalistica che ogni mese da spazio a Voci del Branco, è anche esperto e talvolta insegnante di giornalismo ai giovani.

Le riunioni sono spazio per il confronto dove  vengono anche affrontati temi di attualità a partire dal rincaro del costo dei mezzi pubblici al rifiuto dell'intervento di Vladimir Luxuria all'assemblea d'istituto del Liceo Muratori.

“Ismaele, anche tu fai il giornalista?”

“Mi diletto nell'arte di scrivere qualcosa”

La redazione non è gerarchizzata, anche se al coordinatore piacerebbe una maggiore suddivisione in gruppi al fine di una maggiore responsabilità da parte degli studenti ma, in fondo, preferisce mantenere un aspetto più umano, motivo per cui ognuno viene aiutato a trovare argomenti di interesse personale.

Ultimamente Ismaele è affiancato da due persone più esterne, Angela D'Alcamo, 31 anni sviluppatrice software, e Alberto Aquilini, 22 anni universitario in Scienze Politiche, per fornire più stimoli possibili. Crede sia utile fornire ai più giovani il punto di vista di chi ha finito la scuola e si è imbattuto col mondo del lavoro o dell'università.

“Ogni anno presentiamo i dati al Comune, nell'ultimo avevamo 100 articoli e 70 nuovi iscritti”

Questo scambio è prezioso per tutti, il coordinatore stesso, cercando di migliorarsi, matura il suo modo di lavorare nel corso del tempo, motivo per cui prova un po' di rammarico nei confronti delle scuole che evitano il progetto.

Tutti gli istituti superiori di secondo grado possono partecipare, in modo gratuito e dando la possibilità agli studenti del triennio di imparare a scrivere articoli di giornale, sviluppando senso critico, e di acquisire crediti per chi è nel triennio.