FEDERICA CAVALIERI

Futuro Ingegnere della Gestione Industriale ed ex assistente di volo con un grande sogno già avverato e ora riposto nel cassetto… ma solo per il momento

FEDERICA CAVALIERI

Ciao Federica. Presentati ai lettori di Stradanove. 

Mi chiamo Federica Cavalieri, ho 28 anni, diplomata in lingue e a pochi esami dalla laurea in Ingegneria della Gestione Industriale. Sono nata e cresciuta a Modena, città dove mi sono ristabilita da poco. Fino a un paio di mesi fa vivevo a Gallarate, località a pochi minuti   dall' aeroporto di Milano Malpensa.

Per anni hai fatto un mestiere molto ambito: la hostess di volo. Cosa ti ha spinta verso questa carriera e quando hai iniziato?

   Fin da piccola ho avuto una profonda attrazione per aerei e aeroporti. Infatti se da bambini in genere si sogna di fare da grandi il veterinario o l'astronauta, io ho sempre voluto fare un lavoro che mi permettesse di “volare”. A quindici anni ho valutato l'idea di diventare pilota. Mi ricordo di essere andata all' aeroporto di Marzaglia (MO) con mia madre per sapere il costo dei primi brevetti, ma... costavano davvero troppo! Ho anche pensato di frequentare l'Istituto Tecnico Superiore Aeronautico “Francesco Baracca”, ma questo avrebbe significato lasciare la famiglia e gli amici quasi ancora bambina per andare a vivere in collegio a Forlì. Non mi sentivo pronta per un tale passo e così ho rinunciato. Ho rimandato tutto al 2010 quando ho spedito curriculum alle varie compagnie aeree italiane. E così, dopo avere passato le varie selezioni, ho iniziato! La compagnia mi ha fatto fare un periodo di formazione teorica e pratica in preparazione all' esame da sostenere davanti alla commissione E.N.A.C (Ente Nazionale Aviazione Civile). Una volta superato questo, ho fatto le prime 50 ore di volo che attestano il riconoscimento del titolo di hostess a tutti gli effetti. Non ci potevo credere!

Ti ricordi il tuo primo volo? Dove eri diretta? Come ti sentivi?

   Il mio primo volo fu: “mxp-lpa-ace-mxp” (per i non addetti ai lavori: Milano Malpensa – Las Palmas – Lanzarote – Milano Malpensa). Ero tremendamente agitata ed altrettanto emozionata! Andò tutto benissimo, l'equipaggio fu molto disponibile nei miei confronti e alla fine ricordo che mi fecero tutti i complimenti... ero felicissima! Il mio sogno grande di bambina si era appena avverato!

Tu non hai lavorato mai per compagnie low cost ma sempre per quelle charter che coprono lunghe tratte intercontinentali. Il tuo lavoro ti ha permesso così di visitare tantissime città e conoscere culture differenti. Quali? Quale ti ha colpito di più, quale di meno e perché?

   Dunque, questo lavoro ti porta appunto a visitare tantissimi luoghi ma non sempre si ha la possibilità di visitare e di entrare in contatto con la popolazione locale così tanto da comprenderne davvero la cultura.
Una città che ho visitato svariate volte è l'Havana, l'unica in cui sono veramente entrata in contatto con la popolazione. Sarebbe una città meravigliosa, peccato che sia deturpata dalla maggior parte degli edifici che sono distrutti.
La popolazione, sebbene viva in una situazione di grande difficoltà e precarietà (soprattutto economica), è piena di vita e allegria, è fiera e dignitosa, ospitale ed amichevole. La capacità di adattarsi alla povertà e alle restrizioni quotidiane e di essere felici con le piccole cose sono i principali pregi dei cubani, ho imparato tanto da loro.

Cosa consiglieresti ad un giovane che vuole intraprendere questa carriera? Qual è l'iter da seguire? Bisogna fare corsi di specializzazione, a chi ci si deve rivolgere?

   Per quanto riguarda l' iter, come ho spiegato prima, bisogna mandare il curriculum alle varie compagnie prima di tutto. Poi nel caso in cui si venga ricontattati, si sarà sottoposti a varie selezioni e prove pratiche. In alcuni casi si viene valutati anche sulla capacità natatoria (non si sa mai, in questo lavoro bisogna saper nuotare bene!). Si fanno poi prove pratiche e di simulazione: vere e proprie evacuazioni con gli scivoli (in acqua e non) più prove degli equipaggiamenti per gestire qualsiasi tipo di situazione di pericolo che si può verificare a bordo. Una volta superate le prime prove inizia il corso teorico in aula, dove si viene preparati per sostenere l' esame finale alla presenza della Commissione E.N.A.C. Superato l'esame, l'ente rilascia l'attestato AFS (Attestato di Formazione per la Sicurezza), e dopo 50 ore di volo si è ufficialmente assistente di volo.

Visto da fuori questo mestiere sembra semplice, ma in realtà immagino che non sia così. Quali sono i pro e i contro di un lavoro come questo?

   Bisogna avere uno spirito di adattamento moooolto forte, essere disposti a cambiare città di continuo e a passare poco tempo a casa. Non esistono sabati, domeniche e festività.

Il nostro lavoro è finalizzato a garantire la sicurezza a bordo e a soddisfare ogni esigenza dei passeggeri, cosa non così scontata. I turni vengono pubblicati a fine mese per quello successivo e possono cambiare in corso d'opera, quindi non è facile fare programmi o progetti né a breve né a lungo termine... io vivevo alla giornata! Però il lavoro di hostess ha anche i suoi pro, chiaramente. Ti permette di girare il mondo e quando sono previsti i giorni di sosta prima di ritornare a casa, si ha la possibilità di visitare posti indimenticabili che altrimenti probabilmente non vedresti mai nella vita.

Domanda che immagino ti faranno in tanti: ti è mai successo qualche imprevisto in volo? Se no, che effetto ti fa l'idea di dover esser parte della gestione di un evento simile a migliaia di metri sopra terra?

   Non mi sono mai capitate emergenze 'gravi' in volo, solo qualche volta ho dovuto soccorrere persone svenute o in preda a malori. Ma anche questo fa parte del ruolo che ricopre l'assistente di volo: siamo addestrati a gestire le emergenze mediche.

Sveliamo un segreto... recentemente hai preso una decisione impegnativa: licenziarti. In tempi come questi pochi compirebbero un'azione del genere, lo sappiamo. Ma dietro tutto ciò c'è qualcosa di molto più grande e significativo: l'amore. Ebbene sì, Federica sta per sposarsi e ha deciso di lasciare questo lavoro conscia del fatto di non poter vivere lontano la maggior parte del tempo con un marito a casa e la voglia di costruire una famiglia tutta sua. Si chiude così un capitolo della tua vita e ne inizia un altro. Nel frattempo cerchi un nuovo lavoro... cosa ti piacerebbe fare?

   Adoravo il mio lavoro, amo gli aerei e amavo stare a bordo anche per 11 ore... era il sogno di una vita e sinceramente mi manca. Ho dovuto rinunciare a tutto questo perché era incompatibile con il desiderio di costruire una famiglia, come hai detto tu. A volte vedevo il mio fidanzato una volta ogni tre settimane a Modena, oppure lui era costretto a prendere dei giorni di ferie pur di raggiungermi a Gallarate e stare insieme, anche per mezza giornata. Ho provato a mandare il mio curriculum alle compagnie con sede a Verona per poter fare il corto/medio raggio, così da permettermi di conciliare entrambe le cose ma... ahimè, nessuna risposta! C'è crisi un po' dappertutto, lo so. Ma non demordo, amo volare con tutta me stessa e spero un giorno di tornare a farlo, per ora però so di aver fatto la scelta giusta! Non escludo oltretutto di prendere i brevetti per poter pilotare gli ultraleggeri...  Chissà! :-)