Un piccolo resoconto della 14° edizione di Play - Festival del Gioco

Si è concluso domenica 21 maggio 2023 la 14° edizione di Play - Festival del Gioco. In questo articolo un breve riassunto di come Modenafiere si sia trasformata durante il festival.

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Foto fatta durante una delle giornate della 14° edizione di Play - Festival del Gioco

Si è concluso questo fine settima la 14° edizione di Play – Festival del Gioco che ha portato in città miglia di visitatori provenienti da tutta Italia. Aggirandosi per i padiglioni di Modenafiere si incontravano ragazze e ragazzi, famiglie, bambine e bambini provenienti da ogni parte di Italia. Tutto il mondo del gioco analogico era ampiamente rappresentato da editori, associazioni, giocatrici e giocatori: giochi da tavolo, di ruolo, di carte collezionabili, giochi di miniature e giochi di ruolo dal vivo. Il denominatore comune è stata la voglia di incontrarsi e confrontarsi, di emozionarsi assieme, di collaborare e competere, di vivere quelle sensazioni che solo trovandosi attorno ad un tavolo si possono provare. Perché il gioco, soprattutto quello analogico, unisce, avvicina, mette in relazione, stimola la voglia di confrontarsi e di stare assieme, anche quando è competitivo.

Qualche numero per provare a raccontare, per chi non ha partecipato, cosa è stata questa bellissima edizione del Festival del Gioco. Oltre 2000 tavoli di giochi e di gioco; solo la ludoteca de La Tana dei Goblin, la più grande rete di associazioni ludiche sul territorio Italiano, ha messo a sedere nei tre giorni del Festival oltre 7000 persone superando i 2000 prestiti. Nell’area gioco di ruolo sono state giocate più di 400 sessioni che hanno coinvolto oltre 2000 giocatori.
Tutto questo senza contare i tavoli degli editori e delle associazioni più piccole che hanno permesso a miglia di visitatrici e visitatori di avvicinarsi al fantastico mondo del gioco. Novità di quest’anno, che ha riscosso un grandissimo successo, anche il Punto Rosa, uno spazio dove poter staccare dalla confusione della fiera ed avere informazioni e dove venivano fornite etichette adesive in cui era possibile indicare il proprio nome e i propri pronomi: un semplice strumento che permetteva di evitare episodi di misgendering, e facilitare al contempo la socializzazione di tutte le persone in un ambiente affollato come la fiera.

Play – Festival del Gioco ha assegnato anche i suoi grandi premi. Il Goblin Magnifico, promosso da La Tana dei Goblin, è stato assegnato Carnegie, un gioco da tavolo di una certa complessità, ispirato alla vita dell’americano Andrew Carnegie, magnate dell’acciaio e filantropo. Il Libro Game Magnifico, premio supportato da Libro Game Land e Ludo Labo, è andato a 49 Chiavi di Michele Buonanno, pubblicato da Aristea, che ci porta nel 1520. Per chi non li conosce i libri gioco sono romanzi o graphic novel in cui voi sarete i protagonisti ed il racconto evolverà in base alle vostre decisioni. Una forma di gioco molto divertente dove lo storytelling è l’elemento centrale. Concludiamo la rassegna dei premi con il premio Giampaolo Dossena alla Cultura Ludica, promosso dal GAME Science Research Center, Play – Festival del Gioco, LUnGi – Libera università del Gioco e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il premio è stato assegnato a Furio Honsell, ex-sindaco di Udine, che ha tra l’altro contribuito alla nascita dell’Archivio Italiano dei Giochi. Alla Polisportiva Sacca si sono anche svolte le finali dei Campionati studenteschi di Giochi Logici, supportati da Ludo Labo, Play – Festival del Gioco col patrocinio dell’università di Modena che hanno visto la partecipazione di più di 500 ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia. Vorrei chiudere l’appuntamento odierno con una bella riflessione del prof. Furio Honsell alla consegna del premio: “Il gioco, la miglior maestra ai cambiamenti di paradigma, di prospettiva, di punto di vista.” E di un cambio di paradigma il nostro mondo ha senz’altro bisogno per affrontare problemi che sembrano ogni giorni più insormontabili.

Buon gioco a tutti
Andrea Ligabue di Ludo labo