“Te la farò pagare!”

“Te la farò pagare!”

Matteo ha 16 anni e frequenta un istituto tecnico. Al pomeriggio spesso esce per il quartiere e si ritrova con i suoi amici. Quel giorno è a piedi, da solo e sta attraversando un parco ascoltando la musica con il suo smartphone. Vede passando un gruppetto di ragazzi che stanno parlando sotto un gazebo e uno di questi si avvicina a lui. Matteo lo riconosce: è Giacomo il bullo del quartiere, quello che ha avuto problemi con la giustizia ed è il terrore di tanti ragazzini. Giacomo gli chiede di vedere il suo cellulare.

Matteo glielo da anche se teme di non averlo più indietro. Giacomo una volta preso possesso dello smartphone dichiara che è suo e che Matteo può anche scordarsi di riaverlo. Matteo si arrabbia e glielo chiede indietro senza risultato. Ad un certo punto  è talmente arrabbiato che tira un qualche pugno a Giacomo che, non aspettandosi una reazione del genere, lascia cadere il cellulare per terra. Matteo lo recupera e divincolandosi da Giacomo scappa via. Giacomo gli urla che lo rintraccerà e si vendicherà.

Matteo nonostante abbia reagito, è spaventato dall'idea di incontrare di nuovo Giacomo: sul suo conto si raccontano molte brutte storie! Qualche giorno dopo Matteo lo rincontra e Giacomo, insieme a qualche amico, lo minaccia con un coltello: non sopporta l'idea che qualcuno lo abbia sfidato e gliela vuole fare pagare.

Matteo riesce a scappare e chiama i carabinieri che gli vengono in soccorso. Gli agenti convincono Matteo a sporgere denuncia e gli consigliano di non girare solo per un po' di tempo.

Giacomo, seppur minorenne, dopo poco, viene arrestato, processato e mandato in una comunità; e questa non era la sola denuncia a suo carico.

Matteo, nonostante rimanga scottato dalla vicenda, riprende a frequentare il suo quartiere da solo.