SAVE THE CHILDREN: “POVERTÀ DI FUTURO” PER I GIOVANI ITALIANI

Nel dossier “L’Isola che non sarà” emerge la situazione drammatica dei ragazzi italiani. E le ombre sul futuro sono nerissime

SAVE THE CHILDREN: “POVERTÀ DI FUTURO” PER I GIOVANI ITALIANI

E’ un vero e proprio furto di futuro quello in corso ai danni dei giovani che vivono in Italia. La povertà, nelle sue varie forme – sociale, economica, d’istruzione, di lavoro – li sta colpendo come non mai derubandoli di prospettive ed opportunità. E con il futuro di chi è giovane oggi, si sta disintegrando il futuro dell’Italia tutta. Questo il grido d’allarme di Save the children, che nel recente dossier “L’Isola che non sarà”, diffuso insieme all'indagine "Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani", racconta il furto di futuro per i giovani italiani.

Quattro le principali e più pesanti “ruberie” commesse a spese del nostro “giovane capitale umano”: il taglio dei fondi per minori e famiglia – con l’Italia al 18esimo posto nell’ Europa dei 27 per spesa per l’infanzia e famiglia, pari all’1,1% del Pil; la mancanza di risorse indispensabili per una vita dignitosa – dunque “furto” di cibo, vestiti, vacanze, sport, libri, mensa e rette scolastiche e universitarie; il furto d’istruzione: Italia 22esima per giovani con basso livello d’istruzione – il 28,7% tra i 25 e i 34 anni (1 su 4), per dispersione scolastica, pari al 18,2% di under 25; (1 su 5); Italia all’ultimo posto per tasso di laureati, il 20% dei giovani fra 30 e 34 anni, pari a 760.000; furto di lavoro: i giovani disoccupati sono il 38, 4% degli under 25, il quarto peggior risultato a livello europeo mentre i NEET (giovani che non lavorano e non sono in formazione) sono 3 milioni e 200.000 e posizionano il nostro paese al 25esimo posto su 27.

Le evidenze del dossier sembrano trovare rispondenza anche nella ricerca “Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani”, attraverso la quale l’organizzazione ha voluto interpellare direttamente i ragazzi e i loro genitori per capire il loro punto di vista sulla situazione attuale, sull’impatto della crisi economica, su quello che si aspettano dal domani.

In altalena fra la paura per il futuro, irto di molte più difficoltà rispetto a quelle incontrate dai genitori (per il 17% degli adolescenti) , al punto da temere di non farcela (6%) – e un certo ottimismo proprio dell’età, che fa pensare loro che la riuscita nella vita dipenda da loro stessi (37%).

In mezzo i “consapevoli” ma animati da giovanile energia, cioè coloro che temono di incontrare varie difficoltà ma che troveranno il modo di cavarsela”(13%). Tra i genitori più diffuso il pessimismo: ben il 31% ha paura che i propri figli incontreranno molte difficoltà in più rispetto alle proprie (il 4% ha addirittura molta paura che non ce la faranno. E solo il 16% degli adulti pensa che i propri figli riusciranno a realizzare i propri sogni e ad avere una vita migliore della propria.

Un futuro anche lontano e altrove geograficamente: il lavoro dei sogni - lo dichiara 1 ragazzo su 4 - potrebbe richiedere il trasferimento all’estero, visto come opportunità (“spero di riuscire a trasferirmi all’estero” dice il 12%) o come ripiego (“temo che dovrò andare all’estero” dichiara il 12%). Ma il lavoro dei sogni potrebbe anche restare un sogno: “con la situazione che c’è dovrò considerarmi fortunato se avrò un lavoro”, dice il 27% delle ragazze e ragazzi italiani (28% dei genitori).

Per saperne di più

www.savethechildren.it

La redazione

Maggio 2013