Camilla Scarpa: il discorso di una studentessa al presidio antifascista

"Siamo qui per opporci in modo forte a chi fa della paura uno strumento per fomentare odio. A chi scava nel disagio sociale e nell'ignoranza per insinuarci conflittualità violenta"

Camilla Scarpa: il discorso di una studentessa al presidio antifascista

Dopo l'autorizzazione concessa dal Prefetto Michele Di Bari ai manifestanti  di Forza Nuova, era alta la preoccupazione che gli scontri tra questi e i partecipanti al presidio antifascista, subito organizzato in segno di protesta, degenerassero.

«La città ha saputo reagire con compostezza alla provocazione di Forza Nuova» sottolinea con orgoglio il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, ringraziando le Forze dell'Ordine, ma, soprattutto, i cittadini, che hanno saputo isolare «quei facinorosi che sono soliti cogliere queste occasioni per ottenere un quarto d’ora di notorietà».

«c’era anche la città che non ha bisogno di provocazioni e risse per testimoniare il proprio ideale antifascista, le salde radici democratiche della nostra comunità: una piazza che non può essere confusa con i facinorosi e che rappresenta l’impegno a far vivere quotidianamente ancora oggi quei valori di libertà e giustizia che hanno caratterizzato la Resistenza».

Esprimere in termini civili la propria opinione, non significa mancare di ideali, passione o convinzione.

Lo dimostra la giovane Camilla Scarpa, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Modena e studentessa del Liceo classico San Carlo, che sicuramente non è nuova a interventi di questo tipo.

Sabato, davanti al presidio, ha pronunciato questo discorso:

«Antifasciste e antifascisti,

Sono Camilla Scarpa, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi. Mi è stato chiesto di portare una riflessione sulla giornata di oggi, in qualità di studentessa e di rappresentante di un'associazione di studenti.

Parto da quello che è un drammatico dato di fatto: ad oggi sono tanti i giovani e giovanissimi, nostri coetanei e compagni di scuola, che militano in gruppi di stampo neofascista come Forza Nuova. Riteniamo che sia necessario riflettere riguardo al motivo per cui queste realtà rappresentino un'attrattiva per i giovani.  

Molte volte, in questi ultimi giorni, abbiamo ribadito il ruolo che l'istruzione deve avere nell'insegnamento dei valori della democrazia, della tolleranza e dell'accettazione dell'altro, specialmente in questo momento storico di mutamento e di contatto con chi è, per provenienza, cultura e lingua, diverso da noi. È proprio l'ignoranza di questi valori a rendere i giovani vulnerabili a ideologie in generale razziste e in particolare xenofobe. I rischi aumentano nel caso in cui questi giovani provengano da un contesto di disagio sociale ed economico.  

Il fascismo e il razzismo offrono una semplice possibilità di apparente riscatto: l'opportunità di riversare ogni personale difficoltà nella violenza verso il più debole, verso chi è in una situazione di ancora maggiore marginalità.  

Il tema dell'immigrazione è poi fortemente legato a quello dei giovani. Forza Nuova è qui al grido di "Modena non sarà come Colonia", imponendo un paragone forzato e del tutto fuori luogo tra i fatti avvenuti a Vignola e quanto accaduto a Colonia lo scorso Capodanno. Condanniamo quanto successo in entrambi i casi, seppure i due avvenimenti non siano paragonabili. Riteniamo tuttavia che la risposta sia l'integrazione e un atteggiamento di apertura al confronto e al dialogo con chi spesso fugge da situazioni per noi inimmaginabili. In un momento storico in cui la disoccupazione giovanile è al 38%, alla paura e agli stereotipi, si aggiunge l'ostilità verso chi viene percepito come una minaccia per il proprio futuro.  

Alla complessità del mondo e della situazione attuale, Forza Nuova risponde con la parola "ordine". È una risposta semplice, vedete, che non richiede riflessione ma solo cieca adesione.  

Ecco siamo qui, oggi, per contrapporre alla bieca risposta dell'aggressività, l'articolata bellezza della democrazia. Siamo qui per opporci in modo forte a chi fa della paura uno strumento per fomentare odio. A chi scava nel disagio sociale e nell'ignoranza per insinuarci conflittualità violenta.  

Siamo qui oggi e colgo l'occasione per ringraziare Anpi, Arci, Cgil e Uil per avere organizzato questo momento e tutte le associazioni e i partiti qui presenti e ciascuno di noi. È importante esserci, è fondamentale esserci tutti.

L'indifferenza, come diceva una voce decisamente più autorevole della mia, quella di Antonio Gramsci, è pericolosa e va odiata.

Siamo qui oggi, accanto ai volti di chi ha liberato la nostra terra e le nostre case dal fascismo e dal nazismo. Facciamo in modo che i valori della democrazia, della solidarietà e dell'uguaglianza, su cui si fonda la nostra costituzione, nata dalla resistenza, non rimangano ideali vuoti, ma siano rinnovati nella nostra pratica quotidiana, nel nostro vivere e fare, ognuno a suo modo, politica. Impegniamoci a studiare e analizzare la realtà: a trovare risposte alle problematiche di oggi e di domani e modi per metterle in atto. Impegniamoci a insegnare i valori antifascisti e antirazzisti che fanno parte della storia di questa città. Parliamo con chi non ha il coraggio, l'interesse, la consapevolezza per opporsi. Solo così saremo davvero antifascisti.

Modena, ora e sempre, Resistenza!»

Modena può essere fiera non solo del modo in cui i cittadini hanno saputo gestire una situazione che sicuramente portava con sé il rischio di scontri accesi, ma, soprattutto, che rappresentanti fieri di questo modus vivendi siano stati giovani, come Camilla, che con la forza della loro età e senza la burocrazia, il disincanto e le briglie del mondo adulto, si fanno eccellenti portatori dell'idea che la violenza non sia mai la risposta giusta.