Letteratura migrante: il nuovo fenomeno letterario che si sta diffondendo sempre di più in Europa

Letteratura migrante: il nuovo fenomeno letterario che si sta diffondendo sempre di più in Europa
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In questo periodo, sia sul territorio della provincia di Modena che più in generale su quello nazionale, sono tante le conferenze e gli eventi dedicati al tema della migrazione e tutto ciò che ne concerne. Ma di che cosa si tratta esattamente? Fino a che punto questo fenomeno - sempre più diffuso - ci riguarda? In che modo esso ci condiziona e si manifesta intorno a noi? Quanto possiamo realmente affermare di conoscerlo? Ma soprattutto, fungiamo solo da spettatori o, in un qualche modo, ne siamo parte integrante anche noi?

Cogliere l’occasione per informarsi su questo tema, che assume sempre più rilevanza nella società odierna e soprattutto nell’ultimo secolo, non solo è necessario, ma fondamentale per poter dare risposta a tutte queste domande. La conoscenza, infatti, ci rende liberi. Liberi di pensare, di esprimerci e di agire consapevolmente, insomma, più semplicemente: liberi di “essere”.

Libertà

Se provassimo a chiedere a 10 persone diverse che cos'è la libertà, probabilmente, risponderebbero tutte in maniera diversa. Questo perché, in realtà, il concetto di libertà è soggettivo: ognuno di noi la intende secondo la propria coscienza, ma alla fine, tutto si riduce al bisogno di poter “essere”.

Il concetto di “Libertà”, oltre alla soggettività, è caratterizzato anche da un’altra caratteristica molto importante: la molteplicità a cui è soggetto. La “Libertà” , infatti, può essere riferita a più aspetti dell'essere umano come la libertà di parola, di pensiero, di religione, di orientamento; libertà politica, di mercato, finanziaria e così via.

Ciascuno di questi modi specifici di intendere la libertà ha un suo perché, una sua storia, fatta di battaglie, conquiste e rivoluzioni, vinte o ancora in corso, altre ancora non iniziate, ma destinate a far rumore, e riflettere in un modo o nell’altro.

Che cos’è, quindi, la Libertà? E’ talmente vasto il mondo che la potrebbe descrivere tanto da rendere il concetto stesso un qualcosa di incoglibile, come se l’idea stessa di libertà non possa essere ingabbiata entro i limitati confini di una definizione univoca.

E’ comune a tutti, però, l’origine delle modalità in cui ogni epoca storica ha “pensato” e “realizzato” le sue aspirazioni di libertà: sono tutte scaturite da paure e speranze particolari, che spesso sono state persino in conflitto tra di loro. Ecco, dunque,come l’informazione, lo scambio reciproco e l’ascolto siano determinanti per poter essere realmente liberi.

Statua della Libertà

Statua della Libertà

Letteratura migrante

Sono molti, ad oggi, i migranti che sono giunti nel nostro paese, ma non tutti sanno come ad alcuni di loro, una volta integrati sul nostro territorio, assimilato la nostra cultura e appreso la nostra lingua, vada il merito di aver dato il via a quello che oggi viene definito il fenomeno della “letteratura migrante”, fenomeno molto importante capace di arricchire e informare il paese ospitante attraverso la lettura di libri scritti dai migranti stessi.
Per quanto riguarda l’Italia, che fu per quasi un secolo terra di emigranti, è oggi terra di immigrazione. All’interno del vasto e ricchissimo panorama di culture differenti che i migranti portano nel nostro paese, sta avendo grande diffusione questo fenomeno letterario, così come in Europa (prima degli anni Novanta del XX secolo non vi era una letteratura ‘migrante’).

Molti migranti si sono resi protagonisti di questa nuova letteratura scegliendo di scrivere le loro opere nella lingua del paese che li ospita,costruendo così un ponte letterario tra culture. Questa letteratura permette di uscire dalla condizione di isolamento e di mancanza di comunicazione tra diverse culture e diversi individui, incrementando la conoscenza reciproca e la tolleranza. E’ una letteratura che permette di liberare le vite, i pensieri, i Ricordi, le opinioni e i sogni dei tanti migranti che vivono nel nostro paese e che al contempo ci aiuta a combattere stereotipi e pregiudizi, nella speranza di ottenere un mondo sempre più libero da muri e confini.

Essa ci permette di conoscere mondi attraverso la voce di chi appartiene a questi. Attraverso questa soggettività, accompagnata dalla potenza espressiva dei vissuti, delle riflessioni e delle narrazioni individuali riportate nei vari testi, emergono le diverse fasi in cui si articola oggi il processo migratorio – dalle crisi che lo innescano sino all'approdo – e diviene possibile tratteggiare i nuovi profili dei rifugiati contemporanei e conoscere il loro background di vita personale.

Si tratta di storie di marginalità ed esclusione, il cui punto principale è rappresentato dal fenomeno migratorio, che in questo viaggio, condensa un momento essenziale di transizione e di evoluzione del percorso esistenziale di tutti quelli che lo vivono, fino al dramma del distacco, della nostalgia di casa, della difficoltà d’integrazione, della perdita dei propri punti di riferimento e così via.

Anche per le vie della nostra città, Modena,se facciamo attenzione, possiamo imbatterci in qualche migrante ambulante che prova a vendere questo genere di libri: è un grido di cuore che traduce sofferenza estrema, ma anche un'incontenibile voglia di continuare ad andare avanti per realizzare i propri sogni e raggiungere quella vita dignitosa tanto ambita e che ,ricordiamo essere descritto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dall’art.25, il quale recita:
“Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.”

Questi testi non trattano solo dell'esperienza migratoria, con la sofferenza e il dolore che ne possono derivare, ma indicano anche la volontà di ripensare a quella che è l’identità nazionale di un paese attraverso il recupero di un passato che poggia sull’attività anche degli emigrati, ormai parte integrante del tessuto sociale, poiché presenti e attivi sul nostro territorio ormai da molto tempo. Una globalizzazione ormai irrimediabile, quindi, ci impone di conoscere meglio l'altro e conoscere meglio l'altro significa ascoltarlo.

Dicembre 2021

Articolo a cura di Caterina Borsari

Volontaria Servizio Civile Universale presso Gruppo Volontari Crocetta