I giovani emiliano-romagnoli al tempo della pandemia da Covid-19. I dati salienti della ricerca: "Essere adolescenti in Emilia-Romagna nel 2021"

I giovani emiliano-romagnoli al tempo della pandemia da Covid-19. I dati salienti della ricerca: "Essere adolescenti in Emilia-Romagna nel 2021"
Copertina della ricerca "Essere Adolescenti in Emilia-Romagna al tempo della pandemia"
"Vorrei che il battere del mio cuore non fosse l'unico motivo per il quale posso considerarmi viva"

L'indagine “Noi al tempo della pandemia. Essere adolescenti in Emilia-Romagna nel 2021", condotta dalla Regione Emilia-Romagna con il contributo dell'Ufficio scolastico regionale e dell'Osservatorio Adolescenti del Comune di Ferrara, è stata resa possibile grazie alle studentesse e agli studenti di tutte le scuole secondarie di 1° e 2° grado che hanno risposto volontariamente e autonomamente ad un questionario online su come l'emergenza sanitaria Covid-19 abbia modificato i loro comportamenti, stili di vita, emozioni, situazioni, compreso l'attività scolastica.

Come tutti sappiamo, il 2020 è stato caratterizzato da un’emergenza sanitaria imponente, causata dall’epidemia da SARS-CoV-2 che ha colpito duramente il nostro Paese e il resto del mondo. I giovani, sebbene siano stati i meno colpiti dal contagio, hanno sofferto il lockdown e tutte le conseguenze che esso ha portato: l'isolamento, la perdita di contatti, la didattica a distanza. Il tutto in un particolare momento della loro esistenza, quello che dovrebbe essere decisivo in termini di scelte di vita.

Con queste premesse è nato un protocollo di ricerca orientato a comprendere la percezione ed il vissuto dei giovani di fronte all’emergenza sanitaria. L’indagine ha interessato complessivamente 20.750 ragazzi dagli 11 ai 19 anni, residenti sul territorio regionale. Gli intervistati sono al 43,5% maschi e per il 56% femmine; il 6,7% sono di origine straniera e circa il 14% di seconda generazione.

Passiamo ora ai dati salienti.

Dal questionario emerge il fatto che la maggior parte dei giovani intervistati, dichiara di informarsi sulla pandemia tramite il TG (36,7%) e parlandone con i genitori (20%) Questo indica come i giovani siano sempre più lontani dagli strumenti cartacei (i giornali, ad esempio). Gli adolescenti di origine straniera parlano molto meno dell’emergenza con i propri genitori rispetto ai coetanei italiani, preferendo consultare le fonti disponibili su internet.

Per quanto riguarda il tempo libero, stare con gli amici e fare sport erano le principali attività di svago preferite dagli adolescenti fino a febbraio 2020. Durante la pandemia, il tempo libero ha subito una variazione: è calata l'attività sportiva (soprattutto nella fascia 11-13enni) e sono aumentate le attività statiche tra cui dedicarsi ad un hobby, cucinare, stare da soli.

Dall'indagine affiora un incremento delle attività quali lavorare e fare volontariato; in particolare questa tenuta della partecipazione, a livello di volontariato e associativo, è fortemente rappresentata dai giovani di origine straniera e di seconda generazione.

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Nelle relazioni familiari, invece, le adolescenti dichiarano maggiori disagi rispetto ai coetanei maschi per quanto riguarda l'incremento dei controlli da parte della famiglia, ma anche una progressiva diminuzione dell’attenzione rispetto alle proprie esigenze. Inoltre le ragazze hanno percepito maggiori tensioni in ambito familiare e hanno dichiarato di aver vissuto l'emergenza in solitudine, in misura maggiore rispetto ai maschi intervistati.

In generale, lo stile di comportamento durante la pandemia non ha subito gravi cambiamenti, tranne alcune eccezioni che riportiamo di seguito.

Aumento nell'utilizzo di videogiochi tra i maschi; nelle ragazze si rileva alternanza tra il consumo eccessivo di cibo e lo stare a dieta, accompagnato in taluni casi da maggiore aggressività; sempre nel genere femminile si evidenzia un incremento nel consumo di tabacco e di alcol.

Il questionario ha indagato inoltre le emozioni prevalenti vissute dai ragazzi e la loro fiducia verso il futuro. Secondo gli intervistati la pandemia ha inciso negativamente sulla voglia di fare, quasi dimezzandola, e mettendo in crisi anche la determinazione che invece, nell’anno precedente, era uno dei tratti distintivi della loro personalità. Al contempo, l’emergenza, ha aumentato il senso di solitudine, noia, rassegnazione, ansia, tristezza e insicurezza (in misura maggiore tra le ragazze).

Per quanto riguarda le frequenza delle lezioni scolastiche, svolte principalmente in DAD, è molto importante sottolineare che per quasi 1 studente su 5 le assenze sono aumentate, soprattutto fra i ragazzi di origine straniera, anche di seconda generazione. Durante la lunga sospensione della scuola in presenza, gli intervistati hanno dichiarato di essersi sentiti annoiati (61%), deconcentrati (56%) e affatticati dalle troppe ore davanti al pc (42%); il 38% ha provato ansia ed il 48% preoccupato per le troppe cose da fare. È stata inoltre dichiarata, generalmente, una perdita di sfiducia nelle istituzioni come il sistema scuola e, specialmente i giovani maggiorenni, esprimono delle perplessità sul loro futuro in termini lavorativi. Alcuni di loro pensano di non riuscire neanche a completare il ciclo di studi.

Alla domanda “Cosa pensi dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo?” i giovani intervistati rispondono con una buona dose di consapevolezza e responsabilità. Hanno sottolineato di aver seguito le regole dell'emergenza sanitaria anche come mezzo di protezione verso i propri cari.

I risultati della ricerca mettono in luce solitudine, paura e rassegnazione, ma anche testimonianze di giovani che sono ben disposti ad accogliere il futuro. Gli stessi ragazzi che a quest'età hanno già affrontato una sfida enorme, sperimentando sulla loro pelle i concetti di emergenza, crisi, ma anche aiuto reciproco, solidarietà, desiderio di riscatto per l'avvenire.

Il primo obiettivo è il completamento degli studi. La scuola e il mondo degli adulti in generale, hanno il compito di cercare e offrire percorsi di supporto, ascolto e sperimentazione per aiutare i giovani di oggi ad essere parte integrante del futuro di domani, utilizzando al meglio le proprie abilità e competenze.

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Marzo 2022

Articolo a cura di Ivonne Delli Carri


Scarica la ricerca regionale: "Noi al tempo della Pandemia. Essere adolescenti in Emilia-Romagna nel 2021"