Leggendo il libro di Kiran Millwood Hargrave il nostro pensiero corre ai processi alle streghe a Salem (“Il crogiuolo” di Arthur Miller), a quelli in Italia (“La chimera” di Sebastiano Vassalli) nel 1692 e nel 1610- che secolo buio e spaventoso il seicento, con i processi alle streghe, anche se questi si sono ripetuti in altri tempi seppure sotto altre forme.
Libri
“Vardø. Dopo la tempesta”, Kiran Millwood Hargrave
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“Il gioiello della corona”, Paul Scott
"L'omicidio è denaro", Petros Markaris
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“L’ultimo traghetto”, Domingo Villar
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Cambiare l’acqua ai fiori, Valérie Perrin
“In un piccolo cielo”, Paul Yoon.
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“Processo a Shanghai”di Qiu Xiaolong
“La passione di Frida”, Caroline Bernard
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"L’ultimo lenzuolo bianco", Fahrad Bitani
“Costanza e buoni propositi”, Alessia Gazzola.
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"Gli ultimi giorni di quiete", Antonio Manzini
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“Resta ancora un po’”, Ghila Piattelli


É il 1942. L'Europa è in guerra. I giapponesi sono sbarcati a Burma (l’odierno Myanmar). Gli indiani del Congresso, sotto la guida di Gandhi, li considerano come i possibili liberatori dal giogo inglese. Al grido di “Quit India”, Andatevene dall'India, scoppiano disordini in tutte le città, anche nell'acquartieramento di Mayapore, una fittizia cittadina nel Bengala dove si svolge il romanzo di Scott.
"Quello che apprezzo sempre di Petros Markaris è la sensibilità che mostra verso le problematiche economiche e sociali della realtà in cui vive, anzi, in cui viviamo" (M. Piccone)

La prima riflessione che facciamo è che deve essere molto bravo lo scrittore che è capace di reggere la tensione di un ‘giallo’ in cui succede così poco per più di 600 pagine. Ebbene, Domingo Villar è bravissimo.

Un cimitero in Borgogna. Una protagonista, custode del cimitero, che ha il nome di un fiore, Violette, e mai nome potrebbe essere più adeguato per lei che imparerà ad amare i fiori, a coltivarli, a trovare in loro, nella loro perenne rinascita, una consolazione e nei loro colori e profumi una fonte di quieta gioia.
Ambientato tra la fine degli anni 60' e l'inizio degli anni 70', il libro racconta delle vicende di tre ragazzini rimasti orfani durante quella che venne chiamata "La guerra segreta".

"Il quesito fondamentale in “Processo a Shanghai” è se la Cina possa essere ancora considerata uno stato di diritto oppure, alla luce di quanto accade, l'apparenza sia solo una farsa, una messa in scena per gettare polvere negli occhi."
"La passione di Frida si chiama Diego Rivera. La passione di Frida è la pittura, ma anche la pittura riflette la sua passione per Diego, l’uomo che, pur facendola soffrire, fu il centro della sua vita!".

La reazione di Fahrad ci dice tanto dell’Afghanistan in cui ci porta con il suo libro che non ha pregi letterari, ma ha il valore di una testimonianza.
" 'Tutte le storie d’amore felici si somigliano; ogni storia d’amore infelice è disgraziata a modo suo’– o, se non proprio disgraziata, ha le sue proprie difficoltà".


"Brillante, divertente, di una profondità leggera, un racconto che oscilla tra presente e passato, una voce narrante in prima persona (di Yoni) che si alterna ad una narrativa in terza persona che scivola, a tratti, in una sorta di flusso di coscienza così fluido che quasi non ce ne rendiamo conto- un libro che ricorderemo con dei personaggi che non dimenticheremo."