Libri

“L’interprete” di Annette Hess

La protagonista del romanzo è Eva Bruhns, poco più che ventenne, l’interprete per l’appunto, che viene chiamata a tradurre le deposizioni dei testimoni polacchi durante il processo di Francoforte nel 1963. (M. Piccone)

"Jalna", di Mazo De La Roche

"Come avviene per tutte le grandi saghe, anche 'Jalna' crea dipendenza. Ci siamo affezionati ai personaggi, ci piace lo stile piano, l’attenzione che la scrittrice rivolge alla natura e ai dettagli del linguaggio" (M. Piccone).

"Il Figlio del Cielo", di Victor Segalen

"La maestria dello scrittore si rivela nell’aver saputo ricreare lo stile enigmatico del presunto annalista cinese, che dice nel linguaggio ufficiale, che ci invita a leggere quello che non può dirci. Un libro molto bello, da leggere" (M. Piccone).

“I nostri padri”, di Karyn Brynard

"Non è soltanto la ricca trama che ci coinvolge, nel romanzo di Karyn Brynard il cui titolo anticipa il tema del romanzo che si accentra sulla figura del ‘padre’ in molteplici varianti. Più di un semplice thriller. Un libro che ci aiuta a capire (in parte) il Sudafrica" (M. Piccone).

"Bugie d'estate", di Bernhard Schlink

"C’è un’incredibile ricchezza di contenuti nella brevità di queste sette storie, ci sono personaggi memorabili, chiavi diverse di lettura, veloci pennellate che colorano non solo il paesaggio ma anche bugie e silenzi." (M. Piccone).

“La lista nera”, di Harald Gilbers

"C’è molto su cui riflettere nel romanzo di Gilbers. C’è un ripensamento collettivo sull’epoca nazista che ha portato alla sciagurata guerra di cui i tedeschi stanno pagando le conseguenze in un’espiazione più o meno consapevole" (M. Piccone).
“L’interprete” di Annette Hess  “L’interprete” di Annette Hess

La protagonista del romanzo è Eva Bruhns, poco più che ventenne, l’interprete per l’appunto, che viene chiamata a tradurre le deposizioni dei testimoni polacchi durante il processo di Francoforte nel 1963. (M. Piccone)

“Doppio vetro”, Halldóra Thoroddsen “Doppio vetro”, Halldóra Thoroddsen

"Il breve romanzo di Halldóra Thoroddsen diventa non solo un canto del cigno dell’amore, ma anche un canto del cigno della vita, una piccola lezione sull’invecchiare" (M. Piccone)

“Una nave di carta”, Scott Spencer “Una nave di carta”, Scott Spencer

“Una nave di carta” è un romanzo “romanzo”, appassionante e coinvolgente. Scott Spencer scrive meravigliosamente bene, anche i suoi dialoghi suonano spontanei (M. Piccone).

"I leoni di Sicilia", di Stefania Auci "I leoni di Sicilia", di Stefania Auci

“I leoni di Sicilia” è un romanzo affascinante. E’ una storia che ha qualcosa di epico, che ci fa ammirare la tenacia e la forza di carattere dei suoi personaggi senza nasconderci le loro debolezze (M. Piccone).

“Nero ananas”, di Valerio Aiolli  “Nero ananas”, di Valerio Aiolli

Nel romanzo di Aiolli riaffiorano i "ricordi di un periodo buio in cui il terrore era quotidiano e le vittime di quel terrore troppo numerose." Tematiche sensibili raccontate con uno stile che lascia il segno.

"Jalna", di Mazo De La Roche "Jalna", di Mazo De La Roche

"Come avviene per tutte le grandi saghe, anche 'Jalna' crea dipendenza. Ci siamo affezionati ai personaggi, ci piace lo stile piano, l’attenzione che la scrittrice rivolge alla natura e ai dettagli del linguaggio" (M. Piccone).

"Il Figlio del Cielo", di Victor Segalen "Il Figlio del Cielo", di Victor Segalen

"La maestria dello scrittore si rivela nell’aver saputo ricreare lo stile enigmatico del presunto annalista cinese, che dice nel linguaggio ufficiale, che ci invita a leggere quello che non può dirci. Un libro molto bello, da leggere" (M. Piccone).

“Il guardiano della collina dei ciliegi”, Franco Faggiani “Il guardiano della collina dei ciliegi”, Franco Faggiani

"Un libro che parla di onore nei nostri tempi in cui questo è un valore di cui si è perso il significato, di espiazione, della capacità che ha la natura di salvarci, di incantevole bellezza che ha bisogno, però, di cure per fiorire" (M. Piccone).

“Quel che si vede da qui”, di Mariana Leky “Quel che si vede da qui”, di Mariana Leky

"Un libro delizioso, dolce senza essere stucchevole, ‘caldo’ perché ci riscalda il cuore con il sentimento di solidarietà diffuso tra i personaggi, a tratti buffo e divertente e a tratti tragico" (M. Piccone).

“Il console onorario”, di Graham Greene “Il console onorario”, di Graham Greene

"I personaggi di Graham Greene non sono mai unidimensionali. Si dibattono tra forze opposte, peccano perché sanno che cosa è la lealtà e però tradiscono, uccidono ma sanno che Dio ha comandato di non uccidere" (M. Piccone).

“I nostri padri”, di Karyn Brynard “I nostri padri”, di Karyn Brynard

"Non è soltanto la ricca trama che ci coinvolge, nel romanzo di Karyn Brynard il cui titolo anticipa il tema del romanzo che si accentra sulla figura del ‘padre’ in molteplici varianti. Più di un semplice thriller. Un libro che ci aiuta a capire (in parte) il Sudafrica" (M. Piccone).

“La follia di Dunbar”, di Edward St Aubyn “La follia di Dunbar”, di Edward St Aubyn

"La storia di un rapporto tra padre e figli, ma anche lo studio di come la ricchezza e il potere trasformino un uomo, lo allontanino dalla compassione verso chi è meno fortunato." (M. Piccone).

"L'eredità di Mrs. Westaway”, di Ruth Ware "L'eredità di Mrs. Westaway”, di Ruth Ware

"Questo è un libro di cui non si riesce ad interrompere la lettura. Che stuzzica la nostra curiosità e mette alla prova la nostra capacità di scoprire qualche indizio per arrivare a capo del mistero." (M.Piccone).

"Bugie d'estate", di Bernhard Schlink "Bugie d'estate", di Bernhard Schlink

"C’è un’incredibile ricchezza di contenuti nella brevità di queste sette storie, ci sono personaggi memorabili, chiavi diverse di lettura, veloci pennellate che colorano non solo il paesaggio ma anche bugie e silenzi." (M. Piccone).

“Una questione di tempo”, di Alex Capus “Una questione di tempo”, di Alex Capus

"Un libro che si legge sospinti dal desiderio di sapere di più - e questo è straordinario perché in realtà noi sappiamo dall’epilogo in apertura che tutto finirà molto male" (M. Piccone).

“La lista nera”, di Harald Gilbers “La lista nera”, di Harald Gilbers

"C’è molto su cui riflettere nel romanzo di Gilbers. C’è un ripensamento collettivo sull’epoca nazista che ha portato alla sciagurata guerra di cui i tedeschi stanno pagando le conseguenze in un’espiazione più o meno consapevole" (M. Piccone).

“Quel che sa la notte”, di Arnaldur Indriðason “Quel che sa la notte”, di Arnaldur Indriðason

"Non è tanto il protagonista a rendere diverso il ‘giallo’ di Arnaldur Indriðason. E non è neppure la trama, per quanto ben congegnata. E’ l’Islanda, con il suo paesaggio grandioso e cupo, con il suo clima che gela il corpo e i sentimenti." (M.Piccone)