Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021. Come trovare il giusto equilibrio tra esseri umani e natura.

Continua la rassegna di incontri del Festival dello Sviluppo sostenibile 2021, dove giovedì 7 ottobre si sono susseguiti una serie di contributi accomunati dal tema del rapporto tra uomo e natura.

Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021. Come trovare il giusto equilibrio tra esseri umani e natura.
Festival Sviluppo sostenibile I Modena I 7 ottobre 2021

Durante l’evento, svoltosi presso il Laboratorio Aperto di Modena in viale Buon Pastore 43, si è ragionato sul come gli spazi pubblici e privati possano influire sul benessere di chi li vive. Il pomeriggio è stato introdotto da Silvia Pini, titolare di Ecovillaggio Montale e vice presidentessa Associazione per la RSI, Giuseppe Baldi, presidente Sezione Ter Aiapp, Marcella Minelli, agronoma paesaggista Aiapp. Francesca Pazzaglia, psicologa e professoressa dell’Università di Padova, ha poi preso la parola parlando di psicologia ambientale seguita da Ernesto Burgio, membro dell’European Cancer and Environemnt Research Institute, che ha invece trattato il tema dell’epigenetica. Successivamente, Francesco Mati, docente in Accademia Italiana del Giardino, ha portato alcuni esempi progettuali di verde terapeutico aprendo la strada agli ultimi due interventi della giornata, rispettivamente di Rita Baraldi, dirigente istituto per la Bioecologia del CNR Bologna, e Stefano Mancuso, direttore del laboratorio di neurobiologia vegetale LINV, che hanno sottolineato in maniera diversa il ruolo fondamentale che le piante hanno nel ridurre l’impatto ambientale degli esseri umani.

Nel suo intervento Silvia Pini ha ricordato come il progetto Ecovillaggio Montale nasca dalla filosofia di mettere l’uomo al centro dell’attività d’impresa. L’obiettivo del villaggio è infatti quello di aumentare il benessere delle persone senza depauperare il nostro pianeta, attraverso la costruzione di un eco-quartiere che avvalendosi di soluzioni ecologiche migliori la qualità della vita di chi lo abita. I tre pilastri sui quali si regge il progetto Ecovillaggio, racconta Pini, sono Transizione (abbandono dei combustibili fossili), Riforestazione e gestione del ciclo dell’acqua piovana e Stop ai Rifiuti adottando un approccio di economia circolare. Stando ai dati raccolti, Ecovillaggio in 10 anni ha assorbito 1300 tonnellate di Co2 grazie alla riforestazione e prodotto 500 MWh di energia rinnovabile, corrispondente a circa 240 tonnellate di Co2 evitate.

Oltre all’ormai consolidata esperienza dell’eco-villaggio, Pini ha lanciato il progetto Kilometroverde, un piano di riforestazione urbana diffusa a Modena volto a migliorare la qualità dell’aria di una tra le tre regioni, l’Emilia-Romagna, più inquinate d’Europa. Cogliendo gli stimoli del Professor Mancuso, che ha a più riprese sottolineato come sia più efficace affidarsi alla natura piuttosto che cercare tecnologie avanguardistiche che ripuliscano l’aria, il progetto è proprio quello di piantare più alberi possibile a Modena partendo da una mappatura di quelli già esistenti.

Se il verde migliora in maniera oggettiva la salute dei cittadini, non sono da sottovalutare nemmeno gli aspetti psicologici che esso ha sugli stessi. Durante il suo intervento, Francesca Pazzaglia ha posto l’accento proprio su come l’ambiente fisico influenzi il benessere degli esseri umani. La professoressa si è focalizzata in particolare sulla teoria biofilica, che suggerisce l’idea che determinati luoghi ad ampia valenza naturale hanno tangibili effetti benefici sulle persone. Laddove essi non siano presenti, gli esseri umani saranno più vulnerabili ai diversi stressori ambientali, come il rumore, l’eccessivo affollamento, il traffico, i cui effetti comuni sono quelli di instillare negatività in maniera più o meno diretta. Questi fattori di stress sono aumentati esponenzialmente a causa della pandemia alla quale, come sottolinea Francesco Mati con il suo successivo intervento, è coincisa una ritrovata voglia di verde.

Mati ha portato alcuni esempi di giardini con una funzione sociale da lui co-ideati. Alcuni esempi sono i giardini sensoriali pensati per ipovedenti, dove la componente tattile e olfattiva è esaltata proprio per poter rendere l’esperienza del verde percepibile attraverso tutti i sensi, o il Giardino per il Reinserimento Sociale, la cui manutenzione richiede una grande mole di lavoro impegnando attivamente le persone coinvolte dalla cooperativa sociale con cui il giardino stesso è stato ideato.

Ernesto Burgio, membro dell’European Cancer and Environemnt Research Institute, approfondendo l'ambito dell'epigenetica ha affermato che la biosfera e’ composta per il 70% da microrganismi che sono da 4 miliardi di anni la parte fondamentale della biosfera: né le piante, né gli animali potrebbero vivere senza di essi. Ebbene, negli ultimi cinquant’anni abbiamo disseminato l’intero pianeta di milioni di tonnellate di molecole biocide: gli insetticidi i pesticidi gli erbicidi gli antibiotici.

Alterando gli ecosistemi microbici/virali stiamo interferendo con tutti i cicli biogeochimici del pianeta oltre che ovviamente con la salute delle piante, degli animali e in particolare dell’uomo.

Per rallentare la crisi globale dell’eco sfera dobbiamo: ridurre drasticamente la distruzione delle foreste, ridurre la produzione e l’utilizzo delle sostanze tossiche e rallentare il sistema produttivo/commerciale. Altrimenti non eviteremo il disastro.


Infine, il Professor Mancuso ha concluso la giornata riflettendo sull’intelligenza del mondo vegetale e su quanto esso sia in molti casi da prendere come riferimento dagli stessi esseri umani, che troppo spesso si sentono aprioristicamente superiori a tutte le altre specie. È proprio nella distanza che si è venuta a creare tra esseri umani e natura, sia fisica che concettuale, che secondo Mancuso bisogna riconoscere le difficoltà delle nostre società nel creare le condizioni per far sì che il mondo vegetale ritorni ad essere protagonista della nostra vita e alleato nella lotta contro il cambiamento climatico.


8 ottobre 2021

Articolo a cura di Tommaso Bassi