ROSSO, MARIO ALOE

Una prima prova autorale in stile "eco-noir", per l'esordiente Aloe, che si ispira a vicende realmente accadute.

ROSSO, MARIO ALOE

Il romanzo potrebbe essere definito un eco-noir e si ispira a vicende reali. L'autore, alla sua prima opera - alla quale speriamo ne seguano altre, vista la capacità con cui padroneggia una scrittura scorrevole ed intrigante – racconta la storia di un’indagine giornalistica sui rifiuti tossici che attraversano il Mediterraneo a bordo di navi che fanno la spola con l’Africa.

   Sono espliciti i riferimenti ad avvenimenti reali della nostra storia recente, a fatti di cronaca, a storie di criminalità organizzata e mafie, a scandali e omicidi misteriosi, che restituiscono al romanzo la sua dimensione civile e di denuncia politica. La rotta del romanzo d’inchiesta di Aloe viaggia parallela a quella della cronaca italiana che ha riguardato il traffico di rifiuti tossici e radioattivi. I nomi di cargos come Zanoobia e Karen B rievocano ricordi di traffici loschi e la storia delle navi che trasportavano rifiuti tossici colate a picco nel Mediterraneo si staglia sullo sfondo del racconto.

   Non è un caso che l’autore sia cosentino: le coste Calabresi sono risultate in più occasioni al centro di questo traffico illecito, come dimostra la vicenda del Jolly Rosso. Aloe racconta una storia, per riprendere l’espressione di uno dei protagonisti, che “puzza, puzza più dell’immondizia bruciata”.

Mario Aloe, Rosso, Edizioni Albatros, pagg. 144, euro 13,90