"L’Erasmus permette di dare, ricevere e sorprendersi. Permette di capire e capirsi"

I 6 mesi a Bilbao di una studentessa modenese

"L’Erasmus permette di dare, ricevere e sorprendersi. Permette di capire e capirsi"

Molti sono gli studenti e le studentesse universitarie che ogni anno scelgono di partecipare al progetto Erasmus e passare alcuni mesi della loro vita accademica all'estero.

Dalle mete più ambite, come Spagna o Inghilterra, a quelle più insolite, ogni anno sono migliaia gli studenti che partono dall'Italia, più di 26.000 per l'anno accademico 2013/2014 di cui 9.000 hanno scelto come meta la Spagna.

Tra questi anche Luisa, studentessa modenese della Facoltà di Psicologia presso l'Università di Padova, che da febbraio a luglio 2016 ha vissuto a Bilbao, bellissima città della Spagna settentrionale.

"Chi dice che l’erasmus cambia la vita, dice la verità" conferma "Ancora oggi, a distanza di mesi dal mio ritorno in Italia dopo questa magnifica esperienza, mi sento nostalgica a ripensare a tutto quello che ho provato e trovato".

Gli inizi, il confronto con una nuova città, una nuova università, lontani da casa, non è sempre semplice.

"All’inizio la paura era tanta, perché non sapevo cosa aspettarmi e cosa sarebbe successo in quei mesi lontana da casa. Subito dopo il primo momento di insicurezza, mi sono lasciata trasportare in questa esperienza fatta di condivisione e arricchimento personale".

Il trucco sta nella capacità di affrontare quest'avventura con lo spirito giusto: "Di fatto è un’occasione per conoscere e capire culture diverse, ma allo stesso tempo sentirle un po’ come proprie: essere in contatto e condividere lo stesso tipo di esperienza con così tanti studenti provenienti da così tanti paesi del mondo, permette di aprire la propria mentalità e di sentirsi uniti nonostante le miglia che separano fisicamente uno stato dall’altro".

Scegliere di partecipare al progetto Erasmus significa formarsi, imparare o approfondire un'altra lingua, ma, soprattutto, significa crescere, mettersi in gioco e, a volte, chiarirsi le idee su quello che davvero si vuole: "L’Erasmus permette di dare, ricevere e sorprendersi. Permette di capire e capirsi. Dà la possibilità di pensare a quello che veramente si vuole dalla vita e come gestire le eventuali difficoltà, perché costituisce la prima vera esperienza in cui ci si trova da soli, nel bene e nel male. Fornisce tanta indipendenza e senso di libertà, costituisce un nuovo punto di partenza per chi ha voglia di cambiare pagina del libro della propria vita".


"L’erasmus è viaggiare, conoscere e maturare". E il ritorno a casa è pieno di nostalgia, ma anche di nuova consapevolezza. "Io personalmente mi sento cambiata in meglio da quando questa esperienza è terminata. Mi sento più oggettiva su molti aspetti della quotidianità, più ponderata nelle decisioni, più aperta a conoscere nuova gente e ascoltare ciò che ha da raccontare".


Il consiglio spassionato è quello di provarci e non lasciarsi sfuggire questa occasione: "Penso che sia un’esperienza che almeno una volta nella vita sia necessario fare, e per questo esorto tutti a viversela. Il mio consiglio personale è quello di partire senza troppe preoccupazioni, aspettative o programmi. Bisogna lasciarsi sorprendere da ciò che questa esperienza offre e vivere spontaneamente tutte le occasioni in cui ci si imbatte".

Intervista a cura di Giovanni Ferrari

Luisa è un nome di fantasia utilizzato per tutelare, su sua richiesta, la privacy dell'intervistata.