CONCERTO PER L’EMILIA. NOI C’ERAVAMO

E anche oggi… noi ci siamo!

CONCERTO PER L’EMILIA. NOI C’ERAVAMO

Due settimane per organizzare un intero concerto, due settimane per programmare una scaletta con 19 artisti emiliano-romagnoli… lo stadio da predisporre, i biglietti da vendere, una diretta su rai uno ..ma la forza di volontà degli organizzatori (Beppe Carletti, Francesco Guccini e molti altri) è stata sorprendente ed è riuscita a trasformare l’evento in un successo sicuro.

Certo, senza la pronta reazione dei quarantamila emiliani e non che hanno risposto all’appello, tutto questo non sarebbe potuto succedere…

Ed eccomi, una dei 36.573 biglietti venduti, seduta in tribuna che aspetto l’inizio del concerto con una folla immensa tutta attorno a me. Era tanto tempo che il Dall’Ara non vedeva così tante famiglie riempire il suo stadio, tutti con un sorriso da dare, tutti lì per sostenere la nostra gente e fare sapere che “noi ci siamo!”.

Prima dell’inizio un po’ di ole che muovono lo stadio, per distrarci un po’…più che altro dal caldo. Leggendo i tanti striscioni mi accorgo che non ci siamo solo noi: è arrivata gente dalla Sardegna, dalla Puglia, dall’Aquila, gente che si è piazzata con le tende davanti all’ingresso la sera prima per esserci vicini..proprio bella questa Italia..!

Verso le 9 le luci si abbassano e un gruppo in gola inizia a sentirsi…la voce calda di Zucchero intona “Il suono della Domenica” e dietro sui maxi schermi compare la foto del campanile di Finale Emilia, per ricordare a tutti quella notte del 20 Maggio. Tutto lo stadio in silenzio, impietrito di fronte a quell’emozione troppo grossa e troppo fresca.

I ricordi continuano a riaffiorare con Francesco Guccini, palesemente sorpreso e un po’ intimorito da quella marea di fronte a lui che ha risposto alla sua chiamata, che canta “Il vecchio e il bambino e poi, in coppia con Caterina Caselli, che sfoderava la voce dopo 42 anni di silenzio canoro, “Per fare un Uomo”.

È la volta di uno dei più acclamati, il nostro rocker reggiano Luciano Ligabue che fa ballare e cantare tutto lo stadio all’unisono sulle note della sua “Il giorno di dolore che uno ha”.

Quindi i Nomadi, gli Stadio, Gianni Morandi, a sorpresa Raffaella Carrà, Samuele Bersani, Luca Carboni (che assomiglia in modo impressionante a Vasco…uno dei big assenti), Nek, Andrea Mingardi, Andrea Griminelli che alternano in noi per tutta la notte momenti di piena allegria con altri di riflessione e malinconia. I Modena City Ramblers ritrovano Cisco e cantando “I cento passi” fanno “pogare” anche i signori più in età in un momento di enfasi generale.

Il commosso Paolo Belli, che abita anche lui nella Bassa, già all’inizio della serata era comparso sul palco, in jeans e maglietta, con i lacrimoni agli occhi e imbarazzato guardava lo stadio che si stava colmando; durante la serata riesce a far scuotere quasi quarantamila braccia per mostrare a tutti “l’onda dell’amore”.

C’è stato anche lo spazio per qualche omaggio al nostro amico Lucio Dalla, con le giovani ed energiche voci di Cesare Cremonini e di Laura Pausini che interpretano “L’anno che verrà”, iniziata dal cantante bolognese con un "Caro Lucio ti scrivo"…. mentre Gianni Morandi e Gaetano Curreri duettano in “Piazza Grande”.

È bellissimo…a volte, tra un salto e l’altro, alzo lo sguardo, mi volto verso le gradinate e vedo solo gente che ride, che canta, vedo gente unita: non c’è distinzione, non si vedono più le differenze tra te e quello che ti siede accanto, siamo un grande Noi, vedo la mia Emilia, pronta ad affrontare ogni difficoltà. Si percepisce l’energia della nostra terra in ogni singolo momento, la nostra voglia di ricominciare e metterci sempre il Massimo e il Meglio in tutto quello che si fa.

Esplode un urlo fragoroso di gioia quando ci avvertono che siamo riusciti a raccogliere due milioni e mezzo di euro tra incasso del concerto e contributi via sms: una splendida vittoria!

È stata una serata magica, penso sia servita a dare, oltre che un significativo sostegno economico, anche un importante supporto psicologico, per continuare a dire a tutte quelle persone che non possono rientrare nella loro casa, perché hanno paura o perché è inagibile o ancora peggio perché non ce l’hanno più, che non sono soli adesso e neanche tra due mesi, o un anno o fino a quando non riavranno “casa loro”...

Spero, e voglio esserne davvero convinta, che vengano mantenute tutte le promesse fatte dal Presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani: che questi soldi vengano effettivamente spesi per ricostruire ogni singola chiesa, asilo, ospedale e casa che sia stata distrutta dal terremoto e nulla al di fuori di questo, che vengano destinati a restituire alle persone ciò che hanno perso e che non intervenga la solita farraginosa burocrazia ad impedire tutto questo.

Lascio la conclusione alle parole di Alessandro Bergonzoni nella sua “Lettera alla Terra”:

“Amico mio, hai perso tutto? Hai perso la casa? Hai perso il lavoro? Non piangere..ci sono IO..”