EIACULAZIONE PRECOCE

Le cause organiche e quelle psicologiche, con uno sguardo al significato che riveste nelle diverse culture

EIACULAZIONE PRECOCE

L'eiaculazione precoce (che nel testo verrà indicata come EP) verrà trattata facendo riferimento ad una vita sessuale di coppia, dove la coppia sia costituita da un uomo ed una donna e dove l'incontro sessuale consista nella penetrazione del pene in vagina; e ciò é solo un limite apparente, poiché molto di ciò che scrivo é applicabile a qualsiasi situazione sessuale, con inclusione di una attività sessuale solitaria e di una attività omosessuale.

"La EP è una eiaculazione che si verifica in un tempo minore di quello desiderato": questa definizione probabilmente soddisfa il soggetto interessato dal disturbo, ma non corrisponde assolutamente ad una definizione scientifica. Infatti, in ricerca é indispensabile poter dire se una persona é affetta o meno da un disturbo facendo riferimento a parametri che siano validi per chiunque; invece, la definizione appena citata é estremamente soggettiva, perché il tempo 'desiderato' può cambiare da un uomo all'altro e da una situazione all'altra. Ed é proprio questa difficoltà scientifica che impedisce l'esistenza di una definizione di EP accettata da tutti gli autori. Comunque, i parametri più comuni presi a riferimento per capire se si sia di fronte ad una eiaculazione precoce sono il numero di spinte pelviche dell'uomo (cioè le spinte del pene all'interno della vagina) o il numero di minuti necessari perché si verifichi l'eiaculazione; a seconda delle ricerche, il numero di spinte varia da 8 a 15 ed il numero di minuti da 1 a 5, ma la maggior parte delle ricerche fa riferimento a 10 spinte o a 2 minuti.

Ritengo che, nel caso della EP, in corso di visita ambulatoriale sia indispensabile fare emergere le esigenze del soggetto, mettendo perciò in secondo piano le definizioni scientifiche. Tuttavia, alcune considerazioni preliminari sono indispensabili per ben inquadrare la EP nell'ambito della vita sessuale di una persona.

1) L'uomo attuale é senz'altro molto diverso dai suoi progenitori di centinaia di migliaia di anni fa per quanto riguarda le capacità intellettive, ma questa differenza é molto attenuata se ci si limita a paragonare il lato fisico, cioè il corpo. Anche il pene rispetta questa regola e bisogna ricordare che, verosimilmente, i nostri progenitori erano "programmati" per raggiungere l'eiaculazione e l'orgasmo in poco tempo, poiché l'attività sessuale era una situazione di estrema pericolosità. Spesso, infatti, il rapporto avveniva in luoghi aperti nei quali era molto frequente essere attaccati dai propri simili (lotta per la conquista della femmina) e da altri animali (attacchi con significato predatorio). L'eiaculazione in tempi rapidi, quindi, era un'assoluta necessità per evitare pericoli.

2) Il modo in cui viene avvertita e vissuta l'attività sessuale varia nel tempo, risentendo di influenze sociali, culturali e religiose, e ciò é vero anche per l'eiaculazione. Attualmente nel mondo occidentale é diffusa la ricerca di un'eiaculazione quasi tardiva per poter portare all'orgasmo la propria compagna durante la penetrazione in vagina; sempre in occidente, sino a relativamente pochi anni fa e soprattutto per influenze religiose, la cultura di massa prevedeva che la donna non raggiungesse l'orgasmo e che, addirittura, non trovasse gradevole l'attività sessuale: in un simile contesto una EP poteva addirittura risultare utile per l'equilibrio sessuale della coppia; in altre culture, come ad esempio in alcune popolazioni africane, la propria virilità é dimostrata più con il numero di rapporti sessuali consecutivi che con il tempo necessario per raggiungere l'orgasmo, e, poiché é evidente che la capacità di raggiungere l'orgasmo in tempi rapidi permette più facilmente di avere rapporti multipli, in un simile contesto la EP non viene ovviamente considerata un limite, come succede invece in occidente.

3) Con il progredire dell'età tutti gli uomini tendono a presentare un allungamento del tempo necessario per raggiungere l'eiaculazione; inoltre, dopo i 70 anni, circa un uomo ogni cinque presenta una totale impossibilità a raggiungere un'erezione completa. Pertanto, dopo una certa età, per molte coppie il sesso coincide con dei preliminari prolungati sino all'orgasmo; ma, se l'uomo necessita di una stimolazione protratta per molti minuti, é possibile che la sua compagna (solitamente una coetanea) non abbia una resistenza fisica adeguata: nel confronto con l'eiaculazione tardiva, la EP può più facilmente associarsi ad una soddisfacente vita sessuale anche in età avanzata.

4) Nonostante i mezzi di comunicazione (televisione e cinema in particolare) suggeriscano l'estrema facilità di un orgasmo simultaneo di uomo e donna, le diverse caratteristiche dei due sessi rendono la simultaneità dell'orgasmo una caratteristica di poche coppie. Tuttavia, ciò non vuol dire che uno dei due partner debba venire penalizzato dal punto di vista dell'orgasmo; infatti, sia l'uomo che la donna possono raggiungere l'orgasmo con una stimolazione dei genitali che non preveda la penetrazione.

5) Sono poche, ma frequenti, le alterazioni della forma del pene che possono giustificare una EP costantemente presente; tra queste alterazioni le più frequenti sono: a) una eccessiva brevità del frenulo (il frenulo é la striscia di pelle posta sulla parte inferiore del glande e che lo unisce al prepuzio, cioé alla pelle che ricopre il glande quando il pene non é in erezione); b) una fimosi non serrata, cioé un difficoltoso ma possibile scorrimento del prepuzio sul glande, di modo che questo sia comunque scoperto quando il pene é in erezione. Se non ci sono alterazioni anatomiche, è probabile che alla base della EP ci sia una causa psicologica; inoltre, la causa psicologica e la causa organica possono coesistere.

In conclusione, ad un uomo che lamenta una EP é opportuno consigliare una visita andrologica per valutare la presenza di eventuali alterazioni dell'anatomia del pene; ma ritengo che sia anche indispensabile ricordargli che l'equilibrio sessuale é legato più ad un equilibrio del piacere che alla modalità con cui l'orgasmo viene raggiunto e viene fatto raggiungere. Pertanto, prima ancora di proporre farmaci o interventi chirurgici, é importante proporre delle abitudini sessuali che minimizzino l'impatto della EP sulla vita sessuale della coppia.

Ovviamente, un frenulo corto ed una fimosi vanno trattati chirurgicamente (frenulectomia e circoncisione, rispettivamente), anche se non é assolutamente certo che l'intervento risolva l'EP; anzi, nel caso della fimosi la EP può transitoriamente comparire o accentuarsi nei primi mesi dopo la circoncisione. Sia la frenulectomia che la circoncisione sono interventi ambulatoriali, prevedono una convalescenza di pochi giorni e permettono la ripresa di una completa vita sessuale entro circa un mese dall'intervento stesso.

L'assenza di segni che suggeriscano una causa organica alla base della EP impone una consulenza psico-sessuologica; comunque, una EP su base psicologica può essere attenuata o risolta anche con l'impiego di tre categorie di farmaci, che però risultano efficaci solo in alcuni soggetti: a) creme anestetiche locali, da applicare sul glande circa venti minuti prima di un incontro sessuale e da rimuovere prima della penetrazione in vagina, anche se viene utilizzato un profilattico; b) farmaci che migliorano o facilitano l'erezione del pene, con possibile attenuazione dell'ansia da prestazione durante l'attività sessuale e possibile indiretta azione sulla EP; c) alcuni anti-depressivi (da usare a bassissimo dosaggio nel soggetto non depresso), che possono aumentare il tempo necessario per raggiungere l'eiaculazione.

Dott. Antonio Granata – andrologo Referente Andrologia U.O. Endocrinologia e Malattie del Metabolismo
Nuovo Ospedale Civile S. Agostino/Estense Presidio di Baggiovara (Modena)