[Lettera alla redazione] Vecchi maestri e gioventù bruciata

Un lettore ci scrive per commentare l'uscita del Regno Unito dall'Europa.

[Lettera alla redazione] Vecchi maestri e gioventù bruciata

Buongiorno Angela,

Ho letto con interesse il tuo articolo pubblicato su S9 "Brexit: il voto della generazione Erasmus che sceglie il remain ma non ci crede abbastanza".

L'ho apprezzato molto perché il tema è attuale ed era ora che anche S9 pubblicasse qualcosa a riguardo. In effetti si presta molto bene ad una riflessione in quanto è evidente che sia in atto una sorta di... scontro generazionale. Ma se così non fosse?

Premesso che io personalmente avrei votato, qui in Italia, per il "Rimanere in UE", vorrei proporti una diversa analisi sui reali motivi che forse hanno portato le fasce di popolazione in età giovane a votare per il "Remain", contrariamente ai più anziani.

Forse per una semplice quanto fisiologica differenza di prospettiva relativa all'età. È strano... una cosa così scontata, eppure solo ultimamente me ne sto accorgendo, molto mi ha aiutato vedere il film "Youth -La giovinezza" di Paolo Sorrentino, molto mi ha fatto intuire la storia dei miei nonni. Da giovani erano entusiasti e pieni di energie come me, invecchiando hanno perso ogni giorno di più la loro vitalità. Deve essere così per ogni persona che invecchia. Il tempo passa e non tutti i nostri progetti si realizzano, molte sono le delusioni, molti gli imprevisti (buoni o cattivi che siano). Ma non sto parlando di mentalità chiusa o aperta, sto parlando proprio dei sogni, dei progetti che ognuno di noi fa quando è bambino e che mantiene da ragazzo con una più lucida consapevolezza. L'illusione rispetto alla condizione di essere giovani che ci porta a pensare di essere destinati a grandi traguardi, qualcuno arriva perfino inconsciamente a credere di essere eterno. O quanto meno di eguagliare i risultati raggiunti dai nostri genitori, per non sentirci inferiori. Nei primi anni di maturità sembra quasi che tutto ci sia dovuto... essere giovani forse significa pretendere, pensare di poter far meglio di chi c'era prima. Quanta arroganza! Se non altro perché poi si invecchia a propria volta e arrivano nuovi giovani a far la lezione.

I giovani che hanno votato in maggioranza per il remain forse pensano che i loro studi, il loro impegno sarà un giorno premiato con un lavoro gratificante, otterranno un riconoscimento all'interno della società, potranno costruire una famiglia, possedere una casa. Così come avvenuto per i loro padri, i loro nonni... Tutte cose di cui le persone più anziane si sono già guadagnate oppure se le sono viste portare via (ad esempio dalla crisi e dalla globalizzazione) oppure ancora non le hanno mai avute, nonostante anche loro da giovani si fossero sacrificati, abbiano arrancato e tirato la cinghia come i giovani di oggi, forse anche più di loro. L'Inghilterra poi non è l'Italia. Gli anni '80 inglesi, a causa delle discutibili politiche liberiste thatcheriane, hanno lasciato dietro di sé milioni di disoccupati, malcontento e tensioni sociali anche con la comunità cattolica autoctona dell'Irlanda del Nord... non è possibile trarre così semplici conclusioni partendo da una visione della società basata su quella italiana. La "generazione Erasmus" non esiste, esiste invece la generazione di eterni studenti, tirocinanti, apprendisti... che mai ha finito di studiare perché la vecchia generazione li tiene nel sacco perchè a sua volta è ingabbiata in un lavoro che non può essere lasciato.

non fosse inquinata dalla marea nera dei brigatisti, picchiatori e bombaroli... e non come oggi in cui la protesta, la contestazione è più che altro una moda. Così come il tanto chiacchierato Erasmus, che è stato anch'esso una sofferta conquista di una di quelle "signore anziane", compagne di banco del vecchio zio rivoluzionario.... Quindi, in definitiva, direi che è stata la mancata o parziale realizzazione delle promesse, delle aspettative, dei progetti e dei sogni delle persone la maggior responsabile della vittoria della Brexit, non l'anzianità delle persone o la loro presunta limitata apertura mentale. Questo Chris Hanretty che scrive su Repubblica, sembra tanto "...quel tale che scrive sul giornale...". Che ne può sapere lui delle ragioni che hanno spinto tante persone a voler lasciare l'UE?

Dietro al voto, che è l'unica forma di espressione democratica per i cittadini, ci sono motivazioni più complesse, ma che sulla scheda elettorale non trovano né la voce né lo spazio necessario perché qualche psico-socio-analista sia in grado di comprenderle. Non abbiamo a che fare con un individuo, ne con un gruppo, ma con una massa di 60 milioni di persone... una bella molteplicità di singoli individui.

La globalizzazione, quella sì, secondo me è la sospettata N. 1. La globalizzazione è pericolosa perchè tenta l'avidità delle persone, fa leva sul suo innato desiderio di POSSEDERE, IMMAGINARE, DESIDERARE E INFINE OTTENERE, ma allo stesso tempo impone anche regole economiche spesso inique, altre volte va a destabilizzare delicati equilibri interni alle nazioni, svaluta le identità dei popoli (che ci fanno 4 Mac Donald's a Modena, patria del tortellino?), produce disparità sociali (operai bengalesi che lavorano per 3 euro l'ora mentre in Europa occidentale le fabbriche chiudono producendo solo milioni di disoccupati depressi ). Secondo me i motivi della vittoria della Brexit non sono da ricercare semplicisticamente in un "elettore mediamente poco istruito, in condizioni economiche non eccellenti, residente in piccoli centri", bensì in intere generazioni che ancora non sono state in grado di esprimere la volontà di costruire un'Europa "socialdemocratica", che dovrebbe avere come priorità la dignità del cittadino, la tutela dei suoi interessi primari (istruzione, salute, lavoro) e non ultimo il riconoscimento della propria identità nazionale che è stata invece appiattita in nome del denaro. Denaro proveniente dall'elitario mondo della finanza, non dal prodotto del lavoro. Ed è proprio per la mancata realizzazione del sogno europeo che ora le generazioni con più storia vissuta alle spalle si ribellano reclamando qualcosa. Non sanno bene cosa ma comunque reclamano un cambiamento!

Lettera firmata


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