Le Officine della Solidarietà

Non solo volontariato per educare i ragazzi al senso civico

Le Officine della Solidarietà

Quella del volontariato è una tradizione ben radicata nel territorio modenese, e affonda le sue radici negli anni ‘80 e ’90, quando a Modena hanno iniziato a costituirsi gruppi di cittadini che hanno unito le forze per rispondere a problemi della società non affrontabili individualmente.


Il governo ha riconosciuto ufficialmente l’esistenza delle Associazioni di Volontariato solo nel 1991, con la legge 266, descrivendole come ''aggregazioni di persone non retribuite che svolgono un servizio in favore dei meno fortunati'' e definendone le competenze. Oggi, solo nella provincia di Modena, il loro numero supera le 500 unità.


Le varie Associazioni di Volontariato fanno riferimento a un Centro di Servizio per il Volontariato (CSV). Nel modenese sono presenti sette CSV, uno a Modena, gli altri nei comuni capo-distretto della provincia - Pavullo, Sassuolo, Vignola, Mirandola, Carpi e Castelfranco – per garantire una copertura più capillare.


Tra i tanti compiti del CSV c’è quello di promuovere il volontariato e la solidarietà

nelle scuole.

Per gli istituti superiori è previsto che dei volontari si rechino nelle varie classi a parlare della loro attività e promuovano il progetto ‘’Giovani all’arrembaggio’’ che fornisce la possibilità ai ragazzi di effettuare stage lavorativi all’interno di un’associazione. Nelle scuole medie viene proposto il progetto ‘’Piccoli Mediatori Crescono’’, che si occupa della mediazione dei conflitti, e alle elementari ‘’La favola di Poldina’’, che ha l’obiettivo si sensibilizzare i ragazzi circa il tema della disabilità.


Tra le iniziative spiccano inoltre le Officine della Solidarietà, giunte quest’anno alla 13esima edizione, che accolgono ogni anno circa 1500 studenti.

In questa occasione, trenta associazioni - organizzate in stand e suddivise per aree di competenza, ognuna delle quali rappresentata da un articolo della Costituzione - si presentano ai ragazzi durante una visita di due ore.


Le classi che partecipano all’iniziativa assistono ad una scena teatrale introduttiva, a cura del Teatro dei Venti, poi si dividono ciascuna in sei gruppi, che visiteranno uno stand per area.

Ogni gruppo si confronterà dunque con i volontari di quattro stand, e in classe scambierà i materiali acquisiti col resto dei compagni.


‘’Questa è una sorta di fiera della solidarietà, una vetrina in cui i ragazzi possono avere un colpo d’occhio sull’associazionismo’’ spiega Elisabetta Cambi, operatrice del CSV di Modena, VolontariaMo ‘’Il nome deriva dall’idea che le associazioni che incontrano i ragazzi propongano loro un confronto interattivo, non una normale lezione frontale’’.


All’interno dell’Area Bianca, caratterizzata dall’Articolo 2 della Costituzione, si trova lo stand di Ridere per Vivere, un’associazione che promuove la Clownterapia all’interno di realtà difficili per cercare di trasformare le emozioni negative in una risata. "Ridere fa bene, numerosi studi scientifici hanno evidenziato che, quando una persona è felice, si velocizza anche il processo di guarigione" racconta Eleonora Gardinali, una delle volontarie "Per noi è fondamentale la preparazione dei nostri

clown, perché rispetto e delicatezza nei confronti del dolore delle persone sono indispensabili. Allo stesso tempo è importante che sia fornita una preparazione psicologica al volontario circa la realtà cui va incontro."

Per i ragazzi, Eleonora ha parole di elogio "In occasioni come questa ci si rende conto che non è vero che i giovani non si interessano più del prossimo. La curiosità c’è, le domande sono pertinenti: c’è speranza. Durante l’iniziativa piantiamo dei semini, magari in qualcuno germoglieranno".


Il professor Mirco Neri, dell’associazione G.P.Vecchi – Gian Paolo Vecchi, che si occupa di favorire il buon invecchiamento e la presa in carico delle persone con demenza, aggiunge "Per affrontare le malattie croniche bisogna prendersi cura sia del malato che della famiglia. La malattia porta spesso ad un isolamento sociale, una sorta di stigma, e, di conseguenza, aprire la mente ai giovani su questa realtà può portare i ragazzi a evitare situazioni del genere.

Spesso i giovani credono che il nostro mondo sia lontano dal loro, ma essi possono venire a contatto con contesti del genere anche da giovani, seppur indirettamente. Prima, per esempio, era presente un ragazzo col nonno malato di demenza. Sapere che ci sono dei modi per rapportarsi con lui ulteriori a quelli dettati dal buon senso ed efficacemente testati può aiutarlo tanto".


Hanno partecipato alle Officine anche associazioni non di volontariato, come Caleidos, (una cooperativa sociale ONLUS che si occupa dei servizi rivolti all’immigrazione), e alcune iniziative del Comune.


Luisa Del Fiore

Servizio Civile e la YoungERcard.

Il primo si rivolge ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni e offre un compenso economico in cambio di un anno di lavoro, la seconda - richiedibile da chi ha un'età compresa tra i 14 e i 29 anni - garantisce agevolazioni economiche e sconti.

Lo scopo di entrambe le proposte è incoraggiare i giovani ad una maggiore partecipazione alla comunità e alle attività di volontariato, per accrescere il senso civico e contribuire allo sviluppo del nostro paese.

"Il Servizio Civile può fornire un importante sbocco lavorativo. Io, per esempio, sto operando nell’Informagiovani e potrò inserirlo nel mio curriculum. Visto che oggi è difficile trovare lavoro, della Solidarietà per farsi conoscere, io stessa non ero informata su questa realtà prima di entrare a farne parte. Bisognerebbe pubblicizzarla di più".


Veronica Sbriglia parla così della sua esperienza "Lavoro in una struttura per anziani, mi occupo del loro svago, li imbocco, affianco le animatrici. Secondo me è importante che i ragazzi facciano Servizio Civile, perché può davvero determinare una scelta di vita. Io sto capendo tante cose, è grazie a questa esperienza, per esempio, che sto pensando di fare il corso OSS (operatore socio-sanitario)."


Le Officine della solidarietà rientrano all'interno del progetto "Azioni e relazioni: volontariato, competenze, opportunità a Modena", che ha promosso varie iniziative per coinvolgere la cittadinanza nel mondo del volontariato e del terzo settore tramite attività ludiche collettive.


Sotto il mirino delle Associazioni non c’è solo l’uomo, ma anche l’ambiente "La mia associazione si occupa dell’educazione e rispetto del rifiuto, infatti la nostra sede si trova nei pressi dell’Isola Ecologica Leonardo, in via Nobili. Gli oggetti che sono stati gettati nell’immondizia passano prima da noi e, se sono riutilizzabili, non vengono inviati all’Isola Ecologica" espone Elisa Paltrinieri, che con la sua associazione Insieme in Quartiere per la Città partecipa al progetto Tric e Trac "Noi ci occupiamo dell’ambiente, se l’ambiente non è sano non possono esserlo le persone".


La professoressa Cinzia Parisi, docente di matematica al Muratori - San Carlo, commenta così l’esperienza "I ragazzi sono entusiasti, penso sia un’esperienza molto utile per loro, perché apre le porte a un mondo che è lontano da quello della scuola, ma terribilmente reale. Ci sono stimoli molto forti, problematiche e valori da infondere ai nostri ragazzi, che vedo molto coinvolti, grazie anche all’ottimo lavoro degli operatori".


Testo di Veronica Veratti

Studentessa Liceo Classico Muratori-San Carlo


13 febbraio 2017