Emergenza climatica: cosa ne pensa il movimento "FridaysForFuture Modena"?

Stradanove ha incontrato per voi Morgan Bazalgette, attivista del movimento "FridayForFuture Modena".

Emergenza climatica: cosa ne pensa il movimento "FridaysForFuture Modena"?

Ci sono campanelli d'allarme che non possono più essere ignorati... Campanelli che l'ambiente sta suonando già da molto tempo, ma che pare noi non vogliamo ascoltare. Tuttavia, in questi anni c'è chi, come Greta Thunberg, ha fatto dell'emergenza climatica la propria battaglia per risvegliare le coscienze di tutti noi, esortandoci ad agire, ad adottare uno stile di vita più sostenibile in modo da contrastare il cambiamento climatico, le cui conseguenze sono assai evidenti, tra ondate di caldo anomale e downburst. Greta ha dato così vita al movimento globale di protesta FridaysForFuture, portando milioni di persone, in special modo i più giovani, a mobilitarsi per la salvezza del nostro pianeta.

Anche in Italia si è affermato questo movimento a livello nazionale, diramandosi poi nelle singole realtà locali come il caso di FridaysForFuture Modena. Per l'occasione Stradanove, che rimane sensibile sul tema del cambiamento climatico (clicca qui per leggere gli articoli di Daniela Mariotti sull'argomento), ha incontrato Morgan Bazalgette, giovanissimo esponente del movimento di Modena, che ci ha raccontato cosa ha spinto lui e altri ragazzi e ragazze a creare tale movimento, impegnandosi attivamente per la salvaguardia dell'ambiente, per il quale è stata presentata la dichiarazione di emergenza climatica presso il Comune di Modena. Continua a leggere!

1. Cosa vi ha spinto a creare questo movimento a Modena?

Quello che ci ha spinto a creare questo movimento a Modena è stata una reale necessità. Mentre stiamo parlando, fuori ci sono 42 gradi e questo non va bene. Stesso discorso vale per le grandinate di maggio e l'ondata di caldo a marzo. Dopo la spinta mediatica data da Greta Thunberg, senza la quale noi non saremmo qua, continuiamo a lottare perché il cambiamento è evidente e le sue conseguenze possono essere disastrose. Come movimento di "Fridays For Future Modena" organizziamo eventi, presidi e manifestazioni ogni venerdì, che vengono pubblicati sui nostri canali social, tra cui cineforum e incontri organizzativi in vista anche della prossima manifestazione  del 27 Settembre 2019. Tra l'altro il 21 giugno abbiamo aderito alla biciclettata per la Critical Mass, oltre aver curato la pulizia dei parchi. Organizziamo questi eventi per dimostrare che nonostante sia arrivata l'estate noi non andiamo in vacanza, perché c'è un'esigenza vera.

2. Siete giovanissimi, ma gli adulti sono presenti? E inoltre avete contatti anche con altre associazioni ambientaliste che non sono del territorio modenese?

L'età media del gruppo è attorno ai 20 anni, ma sono presenti anche i più grandi! Per poter funzionare, il movimento di Modena ha bisogno di alimentare e di mantenere i rapporti con le realtà associative e locali. Abbiamo contatti con Legambiente, con cui siamo in stretto contatto; con la Rete degli Studenti Medi, che ci sostiene nell'organizzazione e nella gestione dei cortei; o ancora con l'Unione degli Universitari che ci ha aiutato a distribuire il peso organizzativo del movimento, dandoci ad esempio la possibilità di utilizzare un'aula in Sant'Eufemia per le nostre assemblee.

Per quanto riguarda le nostre relazioni con altre associazioni ambientaliste, le realtà con cui siamo più in stretto contatto sono quelle di Modena. Però abbiamo contatti anche con il comitato No Bretella, con il comitato Agricoltura e Ambiente di Reggio Emilia, e ovviamente con l'ente nazionale di Fridays For Future.

3. Un pensiero su Greta Thunberg.

Credo che sia una grandissima ispiratrice. È stata davvero in gamba  nella sua capacità di fomentare un movimento così grande a livello globale. Chiaramente non è stato tutto merito suo, ma la notizia di questa ragazzina svedese che ogni venerdì si ritrovava davanti al Parlamento svedese a protestare, è risuonata in tutto il mondo, facendo aprire gli occhi a molte persone. Mi ricordo che la prima volta che ho sentito di Greta ero con la mia amica Camilla Scarpa, adesso consigliera comunale. Dopo non si è più smesso di parlarne. Ammiro la sua grandissima capacità e il suo impegno nell'affrontare le difficoltà nel creare un qualcosa di così grande, nonostante la sua giovane età!

4. Come organizzate i vostri incontri? E adesso che la scuola è finita?

Per i presidi viene fatta dapprima la richiesta in Questura. Dopodiché, godiamo dell' appoggio logistico con altre associazioni, ad esempio per quanto riguarda striscioni e cartelloni facciamo spesso riferimento a Casa per la Pace in centro. Poi, svolgiamo riunioni organizzative anche all'Officina Windsor Park, oltre i vari enti che ho già citato prima. Prendiamo prima i contatti con chi di dovere, decidiamo in seguito il posto, la data e l'ora, poi pubblichiamo le informazioni su Instagram, su Facebook, sui nostri gruppi Whatsapp, e adesso anche su Telegram.

5. Nel concreto, quali sono i vostri piani per contrastare l'emergenza climatica?

È una domanda un po' complicata, perché non siamo coloro che effettuano le decisioni. Quello che però possiamo fare è rivolgerci a chi di dovere per richiedere che vengano prese delle misure per contrastare l'ermegenza climatica. Per esempio, nelle scorse settimane abbiamo stilato una dichiarazione di emergenza climatica. Si tratta di un documento protocollato, presentato al Comune di Modena e al primo Consiglio Comunale utile viene  messo in lista per essere votato. Nel caso di Modena abbiamo ripreso il documento nazionale e l'abbiamo modificato un po' con i parametri a cui secondo noi Modena può aspirare per rendere più concreta questa dichiarazione di emergenza climatica. Spesso la critica che ci viene fatta è che tale dichiarazione non ha nessun valore, in quanto l'emergenza climatica non è classificabile come gli altri tipi di emergenza.

Noi comunque ci teniamo a definire quella climatica come "emergenza", perché noi siamo in uno stato effettivo di emergenza, in una situazione in cui dobbiamo assolutamente mobilitarci, mettendo in campo delle soluzioni per contrastare questo problema. Nel documento, chiediamo al Comune di Modena di dichiarare l'emergenza climatica e ambientale, e che le emissioni di gas alteranti vengano azzerate entro il 2040, anticipando di dieci anni il precedente obiettivo fissato per il 2050. Chiediamo anche al Comune di garantire la massima priorità al cambiamento climatico, e dunque nel corso del suo mandato deve tener conto dell'impatto che le sue azioni potrebbero avere sul clima. Un peso importante lo riveste anche la responsabilizzazione della cittadinanza. È sì necessario un cambiamento dall'alto, ma ci deve essere anche una consapevolezza dal basso, che può essere stimolata attraverso la condivisione di informazioni verso un cambio paradigmatico per uno stile di vita più sostenibile.

6. Cosa significa per voi questa dichiarazione?

Per noi questo atto ha una valenza simbolica, ma anche pratica. Se il Comune di Modena dichiarasse lo stato di emergenza climatica andrebbe a riconoscere il problema che stiamo vivendo e affrontando come una vera e propria emergenza. Questo perché è una situazione tremenda, le future generazioni rischiano davvero tanto, così come la natura.

7. Avete già avuto riscontri dall'Amministrazione comunale? Il Comune si è già mobilitato? Cosa si dovrebbe fare nell'immediato sul territorio modenese?

Sì, abbiamo avuto riscontro positivo dai principali gruppi che compongono il nuovo Consiglio Comunale e abbiamo la quasi garanzia che la Dichiarazione verrà approvata. Modena è una delle città con più piste ciclabili di tutta Italia però ha anche una forte cultura dell’auto, quindi è necessaria una revisione sul piano dei percorsi per le biciclette. Infatti tantissime persone utilizzano l’automobile per gli spostamenti e potrebbe essere dato dal fatto che in alcune zone non c’è l’effettiva possibilità di utilizzare la bicicletta perchè non c’è continuità di percorso ciclabile, tanti sono i punti in cui esso è interrotto. Per questo motivo stavamo considerando di chiedere all'Amministrazione comunale una ciclabile tra Modena e Nonantola perché ci sono tantissimi pendolari che percorrono quel tratto per lavoro o per la scuola. Secondo noi tra questi due centri principali sarebbe ottimo avere una ciclabile continua che permetta di collegare i due luoghi e di spostarsi senza inquinare.

È importante sottolineare che il nostro movimento lavora sia dall'alto che dal basso. Ritengo che non ci si debba concentrare solo sulle singole persone ma allargare il raggio d’azione, per esempio aumentando la Zona Traffico Limitato (ZTL), in modo da incentivare il trasporto a piedi o in bicicletta. All’interno del nostro movimento, inoltre, ci sono membri vegani sia perchè sono animalisti ma anche per ragioni ambientali. Siamo consapevoli che non possiamo convincere le persone a cambiare le proprie abitudini alimentari, ma si può intervenire più facilmente sul percorso ciclabile e sulla Zona Traffico Limitato. Le misure adottate in questo senso dall’amministrazione sono abbastanza efficaci ma si può sempre migliorare.

8. Seppur non direttamente collegabile all'emergenza climatica, cosa pensate della politica dei 5G, ovvero la connettività mobile di quinta generazione che renderà più performanti le linee di comunicazione, potenziando così le tecnologie digitali?

Non mi sento di poterne discutere con grande sicurezza. Non so se se il movimento ha intenzione di prendere misure però magari ne discuteremo a breve.

9. Sabato scorso si è verificato il fenomeno downburst a Modena e zone vicine, secondo voi perché non gli è stato dato il risalto che merita a livello nazionale?

Ritengo che la risonanza data dai media sia influenzata dalle tendenze politiche e dagli interessi personali e, in base a questo, un evento ha più o meno spazio nei telegiornali nazionali. L'evento di sabato scorso è molto importante, perché è un'anomalia che secondo me nei prossimi anni vedremo molto ripetersi e, questo, dimostra anche ai più scettici che il cambiamento climatico è vero, è scientificamente dimostrato e ha ripercussioni reali sul nostro pianeta. La grandinata, soprattutto, è uno dei motivi più importanti per parlare di cambiamento climatico e non di riscaldamento globale. Ritengo che  parlare di “riscaldamento globale” sia scorretto e che questa espressione venga spesso utilizzata in maniera demagogica. Non ho i titoli per poterne parlare però penso che tutto questo faccia parte di un pacchetto definito “cambiamento climatico” e che lo scioglimento dei ghiacciai, uragani e altri climi anomali traggano in inganno. conseguenze devastanti che si possono avere.

10. Quali sono i vostri progetti futuri?

Il 27 settembre avrà luogo il terzo "Global Strike for Future" e quindi siamo molto impegnati su questo fronte. Nei mesi estivi cerchiamo di garantire la nostra presenza nel territorio organizzando piccole attività, consapevoli del fatto che durante l'estate è più difficile organizzarsi. Da fine agosto, invece, ci coordineremo per preparare l'evento mondiale che richiederà grande partecipazione.

La Redazione di Stradanove ringrazia Morgan Bazalgette per la sua disponibilità e per il suo contributo prezioso  al movimento "Modena Fridays for Future“.

Ci raccomandiamo di non perdere l'appuntamento del 27 settembre con il terzo "Global Strike for Future"!!

Stradanove ci sarà!


Link alla pagina Facebook di FridaysForFuture Modena.

Scarica il PDF della dichiarazione di emergenza climatica.

A cura di Elisa Zanetti e Laura Guaitoli.

Luglio 2019