Libri e app: le nuove esperienze di lettura alla Bologna Children's Book Fair

"Il libro in sé continua a costituire il fulcro indipendentemente dalla tecnologia, che però lo arricchisce di ulteriori sfumature” sottolinea Warren Buckleitner

 Libri e app: le nuove esperienze di lettura alla Bologna Children's Book Fair

Dal 3 al 6 aprile si terrà laBologna Children's Book Fair. Giunta ormai alla sua 54^ edizione, la Fiera del libro per ragazzi non cede il passo a una visione antica e obsoleta del libro, ma accoglie la sua evoluzione digitale.

La realtà aumentata al centro

Dopo una prima edizione di successo, infatti, torna il padiglione “Bologna Digital Media” (Hall 32) che ospiterà aziende leader nel campo delle app e dei servizi web volti a favorire l'innovazione nel settore industriale dei contenuti per l'infanzia. Tra le diverse iniziative, di spicco senza dubbio gli incontri con Shazia Makhdumi (Google Play, Formazione e infanzia) e Luca Prasso (piattaforma VR Daydream di Google), che parleranno di tecnologia utilizzata per la realtà virtuale e la realtà aumentata (AR, augmented reality) per una lettura interattiva.

Bologna Ragazzi Digital Award

È invece una novità del 2017 l’inserimento di una categoria speciale per i contenuti AR presentati nell’ambito del Bologna Ragazzi Digital Award, premio internazionale organizzato a partire dal 2012 in collaborazione con Children’s Technology Review (USA) e attribuito per eccellenza e innovazione a contenuti digitali realizzati per i ragazzi.

Ben 152 i partecipanti provenienti da 32 Paesi, tra cui diversi italiani, che si sono aggiudicati una menzione speciale per la categoria fiction con l’app “Orecchie di lupo”, realizzata in collaborazione con l'inglese SmallBytes Digital: “I suoni di ogni giorno prendono vita attraverso bellissime illustrazioni di carta ritagliate a mano, catturando l’attenzione del bambino con il ronzio delle api, il gocciolio dell’acqua, le sonorità degli strumenti musicali”.

WeLab, l’app made in Emilia-Romagna

Tra i partecipanti che hanno superato la selezione pur non aggiudicandosi il podio, c’è un’app realizzata in Emilia-Romagna, più precisamente a Parma, dalla startup DNAPhone. Si chiama “WeLab” e permette di compiere un’esperienza di laboratorio attraverso strumenti del vostro smartphone (come la fotocamera) integrati da altri forniti dal kit WeLab fornito con l’acquisto. Immaginate di avere un microscopio a portata di touch e come questo potrebbe avvicinare i più giovani alla sperimentazione scientifica, lontani per il primo approccio da polverosi laboratori.

I due vincitori

Si sono aggiudicate la vittoria del Bologna Digital Award due app che puntano a mettere il bambino al centro dello storytelling.

Oh mon chapeau”, realizzata da Anouck Boisrobert e dal francese Louis Rigaud, che sul suo sito scrive: “Amo appropriarmi di diversi media: il libro, l’immagine animata, il web, il videogioco… e giocare con i vincoli di questi diversi supporti”. E lo ha sicuramente fatto con questo prodotto digitale che "ha conquistato la Giuria con il suo humor giocoso, la sua pacatezza e il suo uso intelligente del mezzo digitale”.

È invece statunitense, firmata Google, l’app “Toontastic 3D”: "Con le mani il bambino sposta i soggetti sullo schermo e nel frattempo registra la storia che viene narrata a voce, eventualmente arricchita dall’aggiunta di un sottofondo musicale e di altri effetti sonori. È inoltre possibile utilizzare l’immagine del proprio volto o altre immagini scattate dalla fotocamera incorporata per sovrapporle a quelle dei personaggi. Uno degli aspetti più interessanti è il rendering in 3D dei disegni dei personaggi creati dal bambino, personalizzabili con l’aggiunta di suoni e scenari già programmati nella app".

MUR: Il libro-app per vestire i panni del protagonista

Ha, invece, conquistato la vittoria per la categoria speciale dedicata a prodotti che supportano la realtà aumentata l’azienda danese “Step in books” con “MUR” definita dalla giuria “una delle migliori candidature AR in concorso quest’anno”. Un mix tra app e libro in cui “ogni pagina è un portale che rimanda a un’area giochi virtuale in cui il piccolo lettore può mettersi nei panni dell’orso protagonista, con illustrazioni che prendono vita con i suoi stessi movimenti e un uccellino che vola via dalle pagine del libro per comparire sullo schermo e raccontare altre storie”.

Dal numero sempre maggiore di candidati che quest’anno hanno presentato contenuti VR/AR è ormai evidente il connubio tra letteratura e tecnologia. Gli editori sanno bene che ormai praticamente tutti i ragazzi dispongono di uno smartphone o di un tablet con fotocamera e connessione a Internet” sottolinea Warren Buckleitner, presidente della Giuria e direttore di Children’s Technology Review “Si è così creato un nuovo modello commerciale: ora è possibile acquistare un libro stampato e successivamente scaricare un’app gratuita che rimanda a una grande varietà di contenuti extra. Il libro in sé continua a costituire il fulcro dell’esperienza di lettura indipendentemente dalla tecnologia, che però la arricchisce di ulteriori sfumature.

Angela Politi

21 marzo 2017