ROZÄDA, MARCO MASETTI E IARI NORA

Un toccante viaggio nei ricordi, un’avventura di giochi, esperienze, aneddoti e sensazioni fugaci

ROZÄDA, MARCO MASETTI E IARI NORA

Rozäda. Ovvero Rugiada. Un soprannome ricevuto, come un battesimo, nella notte di San Giovanni del 1950. Una notte di festa, ricca di stelle, una notte in cui un ragazzo, dopo una buffa disavventura, torna dagli amici gocciolante, come avesse preso la rugiada. Ed ecco il soprannome, quasi obbligato, che lo avrebbe accompagnato tutta la vita. Rozäda.


Una giovinezza di avventure e amicizie, di corse e parole, vissuta tra gli edifici dei Capannoni, in una Parma povera, lontana dall’eleganza del centro, guardata con disprezzo dai ricchi.


Nel raccontare le schegge di esistenza del suo imberbe protagonista, Marco Masetti, l’autore di Rozäda, rievoca con grazia, ironia e un pizzico di nostalgico rimpianto una stagione dimenticata dagli occhi ma non dalla memoria, in cui lo stupore era un compagno di giochi quotidiano, la strada dispensava più insegnamenti di un’aula di scuola, gli svaghi erano il pallone, le figurine, le cerbottane, correre, nascondersi, vivere avventure ogni giorno, spremere la fantasia e succhiarne il succo.


Deliziosamente evocativi i disegni di Iari Nora che accompagnano il testo, segni leggeri e dinamici che ricreano sul bianco della pagina un’adolescenza lontana e mai dimenticata.


Testo di Marco Masetti Immagini di Iari Nora, Rozäda, Fedelo’s Editrice, pagg.  125, euro 13