MORTE IN APRILE, JOSÉ LUIS CORREA

Morte a Las Palmas

MORTE IN APRILE, JOSÉ LUIS CORREA

Aprile a Las Palmas. Che incanto, la primavera nelle Canarie. Non per i morti, però. Uno dopo l’altro vengono trovati tre uomini assassinati. Due vivevano soli, il terzo era sposato con una hostess e la moglie era assente per lavoro. Tutti e tre sono stati sedati prima di venire uccisi. Tutti e tre sono stati ritrovati con indosso biancheria femminile. Il primo morto era una persona schiva e gentile, faceva il rappresentante di elettrodomestici. Il secondo era un infermiere, si era lasciato da poco con la fidanzata. Il terzo era un giovane e aitante sportivo, giocava a pallacanestro, aveva avuto una infinità di donne finché aveva sposato l’unica che non gli aveva ceduto subito. I tre non si conoscevano tra loro.


   Sono due le persone che indagano sugli omicidi di Las Palmas, ognuno per conto proprio ma, in qualche maniera, affiancati: il pacioso commissario Álvarez e il detective Ricardo Blanco, già protagonista di “Quindici giorni in novembre”. Tanto lento e cauto è Álvarez, quanto impulsivo e avventato è Ricardo Blanco. Ma se non si segue l’impulso e non si rischia, le indagini non approdano a nulla. C’è una ragazza che si rivolge per aiuto a Ricardo, la ragazza che ha trovato il primo morto perché andava a mettergli in ordine l’appartamento. E però era scappata dalla scena del delitto spaventatissima, dopo aver ripulito le impronte (i film alla televisione possono insegnare tante cose).


   Ora non vuole trovarsi nei guai. Racconta a Ricardo come avesse conosciuto il rappresentante, in un bar mentre facevano colazione, lui leggeva il giornale locale. Attenzione: sarà proprio mentre, nell’appartamento del morto, Ricardo sta per mettere le mani su una copia del quotidiano che qualcuno lo colpirà violentemente in testa lasciandolo tramortito. Cerchez le journal- verrebbe da dire. Ma non dirò altro sui fatti, tranne che Ricardo Blanco rischierà grosso e metterà in pericolo anche Malena, la donna con cui ha una relazione molto libera, senza impegni (lo ha stabilito lei).


   Le figure femminili dominano la scena, nel romanzo di José Luis Correa, appropriandosi del ruolo di messaggere della protesta contro il maschilismo imperante, contro la tendenza a considerarle oggetto di piacere per l’uomo. A partire dalla battagliera Malena, con il suo sensuale nome da ballerina di tango (la musica e le parole del tango sono la colonna sonora del libro, insieme al jazz che è la passione di Blanco, così come immagini di vecchi film in bianco e nero sembrano scorrere su pannelli dietro la trama), e poi Lola, la ragazza che fa le pulizie per mantenersi agli studi, per proseguire con Elvira, avvocato come il padre che lei venera, e altre ancora.


   Nella vita delle donne, però, ci sono spesso segreti, ci sono fatti oscuri di cui si vergognano a parlare, o su cui pensano sia meglio tacere per evitare il peggio…Ma il personaggio veramente indimenticabile del libro è il nonno di Ricardo Blanco, il grande vecchio saggio a cui la lezione della vita ha insegnato a comprendere gli altri, ad avere cuore e mente aperti verso il prossimo. Las Palmas, infine, con le terrazze sul mare, sotto il cielo blu. Capitale di un’isola che ha il complesso della separazione e della distanza dal ‘centro’ delle cose, come tutte le isole, che si ripiega su se stessa sbirciando lontano.

José Luis Correa, Morte in aprile, Ed. DelVecchio, trad. Alberto Malcangi, pagg. 184, Euro 12,00