LO SPIRITO DEI MIEI PADRI SI INNALZA NELLA PIOGGIA, PATRICIO PRON

Un toccante ritorno alle radici

LO SPIRITO DEI MIEI PADRI SI INNALZA NELLA PIOGGIA, PATRICIO PRON

Dopo otto anni passati in Germania, un giovane scrittore- voce narrante del romanzo “Lo spirito dei miei padri si innalza nella pioggia”- ritorna in Argentina perché suo padre è stato ricoverato in ospedale.

Un padre che potrebbe smettere di respirare da un momento all’altro, la madre piegata dall’ansia, rivedere il fratello e la sorella dopo anni di lontananza: c’è di che per iniziare un viaggio indietro nella memoria, prima di poter andare avanti, di poter passare in prima linea se dovesse morire chi ci ha dato la vita. E la memoria in cui scava il protagonista non è solo la sua, colma di ricordi di famiglia, di episodi di un’infanzia passata nel piccolo centro di El Trébol, ma finisce per essere quella dell’Argentina perché, sullo scrittoio del padre giornalista, il figlio trova una cartelletta piena di ritagli di giornale che parlano di un uomo scomparso nel giugno del 2008.

Si chiamava Alberto José Burdisso, aveva sessant’anni, era impiegato con umili mansioni presso il Club trebolense. A mano a mano che scorre gli articoli (riportati nel testo del romanzo), l’intera vicenda trova una spiegazione: Burdisso è stato ritrovato in fondo a un pozzo, è stato ucciso perché rifiutava di firmare delle carte di passaggio di proprietà della sua casa. L’interrogativo che sorge- come aveva fatto Burdisso, con il suo misero stipendio, a comperarsi la casa?- viene risolto quando si apprende che era entrato in possesso di una grossa quantità di denaro (perché?).

E siccome il denaro suscita l’avidità, il povero e ingenuo Burdisso si era lasciato ingannare. Al protagonista interessa, però, un altro interrogativo: perché mai suo padre era così interessato al caso di Burdisso? L’ultimo foglio della cartelletta non è un articolo di giornale, è un foglio qualunque con il discorso pronunciato dal padre al funerale di Alberto Burdisso. E allora tutto diventa chiaro pur in una nuova oscurità. Un’altra ricerca va iniziata, si deve far rivivere il passato per impedire che venga dimenticato. Perché la scomparsa di Alberto Burdisso, così banalmente impregnata dello spirito gretto dei nostri tempi, è stranamente simile, nella sua totale diversità, alla scomparsa di sua sorella Alicia, sequestrata e fatta sparire trentun anni prima dagli sbirri della dittatura civile-militare, nel 1977.

Alicia Burdisso “faceva parte di quella generazione che ha dovuto lottare per ripristinare le libertà della patria”. E’ per questo che oggi si deve prendere la parola, per questo c’è l’obbligo di ricordare tutti quelli- giovani per lo più- che si sono ribellati alla coercizione del silenzio e sono stati messi a tacere per sempre, i ‘desaparecidos’ di cui è stata fatta scomparire ogni traccia, come non fossero mai esistiti.

Il romanzo di Patricio Pron ha un asciutto taglio giornalistico con l’aggiunta di un tocco di ‘detective story’: come dice lo stesso protagonista, tutti gli argentini nati da chi è stato giovane negli anni settanta dovrebbero trasformarsi in investigatori per far luce sul passato dei genitori. Alla fine scoprirebbero qualcosa che potrebbe costituire la trama di un tremendamente crudele romanzo giallo. Comprenderebbero anche, però, l’impossibilità di ridurre quegli avvenimenti tragici entro i limiti di un ‘giallo’, perché significherebbe tradire le intenzioni e la lotta dei loro genitori.

Facendo luce sulla memoria di un intero paese, si illumina di luce diversa anche la singola memoria del protagonista- e qui lo stile perde il distacco formale nel ricordare minuzie- il padre che usciva per primo al mattino con il pretesto di riscaldare il motore dell’auto si offriva in realtà (e il figlio lo capisce solo ora) come unica vittima nel caso di un attentato per ridurlo al silenzio.

E allora il ritorno da una lunga assenza diventa riscoperta della storia dell’Argentina e commossa riscoperta del padre, del suo valore e del suo coraggio.

Patricio Pron, Lo spirito dei miei padri si innalza nella pioggia, Ed. Guanda, trad. Roberta Bovaia, pagg. 197, Euro 16,00