Le bambine dimenticate di Sara Blædel

Quando il corpo senza vita di Lise viene trovato in un bosco, le indagini portano alla luce qualcosa di molto più inquietante dell'omicidio: un ospedale psichiatrico infantile, una storia di violenze. E due certificati di morte falsificati molti anni prima.

Le bambine dimenticate di Sara Blædel

Danimarca. Non Copenhagen con la sua Sirenetta e il parco di Tivoli. Una Danimarca di boschi e abitazioni isolate- è in uno di questi boschi che viene ritrovato il cadavere di una donna. Sembra che sia morta in maniera accidentale, in seguito ad una caduta. Ma tutto è strano, di questa donna. Ad iniziare da una vistosa cicatrice che le deturpa un lato intero del viso. E poi indossa un grezzo camicione e la pelle dei piedi rivela che non doveva essere abituata a calzare scarpe. Possibile che nessuno abbia denunciato la sua scomparsa? Era forse una vagabonda? Louise Rick, a capo del Servizio Investigato Speciale, è incaricata delle indagini. Accanto a lei Eik Nordstrøm. Ecco un’altra coppia di investigatori che- ormai lo sappiamo- devono diversificarsi dalle altre coppie che hanno fatto seguito a Sherlock Holmes e Watson e devono essere, possibilmente, di carattere molto differente fra di loro. E Louise ed Eik di certo lo sono. Louise è single e nasconde delusioni e forse anche qualcosa di più tragico nel suo passato (lo sapremo, anche se una parte della verità Louise verrà a conoscerla insieme a noi che leggiamo). É ruvida e diffidente verso gli uomini. Quando lo incontra per la prima volta all’apertura del caso, Eik sta smaltendo una sbronza- non è certo un inizio promettente. Anzi, tutt’altro. A Louise non piace affatto questo collega che è sempre vestito di nero (compera uno stock di magliette e jeans tutti uguali), fuma come una ciminiera e beve troppo. Eppure impara ad apprezzarlo, sia sul lavoro- ne ammira la puntigliosità e precisione- sia per il lato umano che rivela.

L’identità della donna è rivelata da una vecchia infermiera che, trent’anni prima, lavorava nell’ospedale psichiatrico infantile di Eliselund. La donna si chiamava Lisemette. No, non è esatto. Lei si chiamava Lise e la sua gemella Mette, erano identiche e inseparabili. Ma allora, dove è adesso Mette? Sorge un altro problema: c’è un certificato di morte per le gemelle, firmato dal dottore dell’ospedale. Sarebbero morte all’età di diciassette anni. Misterioso e inquietante.

Si infittisce il mistero e la narrativa del romanzo di Sara Blædel diventa sempre più inquietante- un filone segue i nuovi terribili episodi che si susseguono (si tratta sempre di violenze sulle donne), un altro ci conduce nell’ospedale psichiatrico (si apre un retroscena di maltrattamenti, di severità inaudita, di terapie mediche estreme), un altro ancora scava in un passato che tocca da vicino anche Louise Rick che è costretta a ricordare, a farsi domande.

É un bel romanzo di genere, “Le bambine dimenticate”, con questo titolo che anticipa molto del dramma contenuto nel libro. I genitori dei bambini ricoverati nell’ospedale erano sollecitati a ‘dimenticare’ i figli, perché i bambini si agitavano di più dopo la visita dei padri e delle madri. A volte padri e madri erano ben contenti di chiudere quel capitolo della loro vita, ma non era questo il caso del padre di Lisemette che era stato costretto alla soluzione del ricovero per poter lavorare, visto che era rimasto vedovo e le bambine lo assorbivano interamente. E la storia contenuta nel libro ha molte altre sfaccettature di disturbi mentali con le conseguenze che si riflettono prevedibilmente sulle famiglie.

Mentre la ricerca del maniaco (perché, a questo punto, è chiaro che c’è un maniaco con impulsi sessuali ingovernabili) si fa sempre più urgente, mentre lo spazio sembra restringersi nella vastità oscura dei boschi (come se questo fosse un giallo del tipo della ‘camera chiusa’), Sara Blædel riesce ad alleggerire la cupa tristezza delle vicende che si sono svolte dentro e fuori l’ospedale con le storie d’amore di Louise e della sua amica giornalista.

Intrigante e insolito: attendiamo la pubblicazione di altri romanzi della scrittrice.

Sara Blædel, “Le bambine dimenticate”

Ed. Fazi, trad. A. Storti, pagg. 285, Euro 12,75

Recensione a cura di Marilia Piccone

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