AL MOMENTO DELLA SCOMPARSA LA RAGAZZA INDOSSAVA, COLIN DEXTER

Le bizzarre 'intuizioni' dell'ispettore Morse

AL MOMENTO DELLA SCOMPARSA LA RAGAZZA INDOSSAVA, COLIN DEXTER

L’ispettore si chiama Morse. Proprio come l’inventore del telefono elettrico e dell’alfabeto a punti e trattini. Il suo cognome si presta anche ad un altro gioco di parole, perché in inglese vuol dire anche tricheco, anche se oramai è un termine meno usato di walrus. Lui stesso osserva che è strano, ma nessuno lo ha mai chiamato altro che così, per cognome.


   L’ispettore Morse è il protagonista della serie di romanzi di Colin Dexter che la casa editrice Sellerio sta ripubblicando (il precedente, nel 2010, è stato “L’ultima corsa per Woodstock”) con il suo ‘fiuto’ straordinario per una narrativa di genere ma elegante. Perché è l’eleganza dello stile, la prima cosa che notiamo iniziando a leggere “Al momento della scomparsa la ragazza indossava”. Un’eleganza fatta di un linguaggio mai trasandato, di una giusta misura tra il discorsivo e il letterario, dell’accurato evitare qualunque eccesso.


   Morse è un tipo solitario, non ha legami famigliari, lavora bene con il suo aiuto Lewis, beve qualche birra di troppo. Il caso che gli viene affidato è quello di una ragazza scomparsa. Si chiama (o si chiamava, ma non si può dire che sia morta perché il suo corpo non è mai stato trovato) Valerie Taylor. I fatti risalgono a due anni prima dell’attuale incarico affidato a Morse e il caso è stato riaperto perché i genitori di Valerie, che abitano tuttora a Kidlington, vicino a Oxford, hanno ricevuto una breve lettera dalla figlia in cui li rassicura che va tutto bene, che non devono preoccuparsi per lei.


   Il giorno della scomparsa la diciassettenne Valerie era andata a pranzo a casa, si era poi avviata verso la scuola e non era stata più vista. Il capo commissario Ainley aveva sempre pensato che Valerie fosse stata uccisa. Soltanto ultimamente forse aveva cambiato idea, e però era morto in un incidente d’auto. E la lettera di Valerie era stata spedita il giorno dopo la sua morte. E’ stata proprio Valerie a scriverla? E, in ogni caso, perché proprio ora?


   L’ispettore Morse incomincia ad indagare, interrogando i genitori (il signor Taylor non è il padre biologico di Valerie, la madre assomiglia alla figlia in maniera impressionante), il ragazzo di Valerie (ma, a quanto pare, lei cambiava partner facilmente), il preside, il vicepreside, l’insegnante di francese della scuola frequentata da Valerie. A parte l’odioso vicepreside, gli altri due avevano avuto una relazione con la bella e sensuale Valerie?


   Il romanzo di Colin Dexter è del 1976- non aspettiamoci, quindi, un’indagine con i supporti tecnici e scientifici dei tempi moderni. Morse, come Poirot, come Miss Marple, come lo stesso Sherlock Holmes, procede per logica e intuizione, pur raccogliendo dati e fatti. Facendo delle supposizioni e cercando di verificarle. Il fatto è- e qui c’è il lato umoristico e ironico del libro- che molto spesso Morse vuole credere quello che immagina sia accaduto, forzando le tessere del puzzle in degli incastri impossibili. Le sue supposizioni vengono smantellate una dopo l’altra. Sembra che tutto sia chiaro finché il castello di carte non viene abbattuto con un soffio, un dettaglio essenziale.


   La soluzione finale non soddisfa del tutto le aspettative e tuttavia abbiamo goduto della lettura di un ottimo romanzo di intrattenimento.

Colin Dexter, Al momento della scomparsa la ragazza indossava, Ed. Sellerio, trad. Luisa Nera, pagg. 390, Euro 14,00