#iorestoacasa... sperando che tutto questo finisca presto e si torni alla normalità

Kateryna, volontaria presso il Centro diurno "Pisano", ci racconta quanto senta la mancanza dei ragazzi che frequentano la struttura.

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Sono Kateryna,
una volontaria del Servizio Civile Universale.
Offro servizio presso il Centro socio-riabilitativo “Pisano”, a Modena, struttura nella quale si  svolgono attività di accoglienza diurna per persone con disabilità.
Ho iniziato il sevizio a metà gennaio, carica, felice, con tanta voglia di iniziare questo percorso che durerà un anno.
Purtroppo, era da qualche settimana, che al centro si parlava della notizia/problema, che ora è oggetto di tutti i giorni sui nostri telegiornali, ovvero il Coronavirus.
A lavorare, la situazione, la si è presa con tutte le precauzioni che ci sono state imposte dal governo e dalle istituzioni.
I ragazzi inizialmente erano un po’ spaesati, non capivano perché non si potessero fare determinate attività, anche a loro come noi, era stata cambiata la routine.
Le educatrici, prontamente, hanno spiegato a tutti cosa stava accadendo, il perché di certi cambiamenti e perché si dovessero tenere determinate linee rigide di comportamento.
Nel giro di 2 settimane, la situazione ha iniziato a cambiare drasticamente, tanti ragazzi hanno iniziato a rimanere a casa, un po’ per problemi di salute e un po’ per via precauzionale.

Per noi volontari, il servizio è stato sospeso, fino a data da destinarsi.
Ormai sono a casa da alcune settimane dal servizio, e sento la mancanza dei ragazzi che frequentano il centro diurno, mi mancano le loro chiacchiere, i loro sguardi, i loro modi per comunicare affetto.
Mi manca la loro compagnia ed ogni volta che sono in mezzo a loro, mi fanno bene all’animo.

A casa cerco di passarmi le giornate, quando non seguo le lezioni universitarie e studio, guardo una serie tv su Netflix, o insieme ai miei genitori guardiamo un film, oppure essendo appassionata di libri rileggo qualche romanzo che mi è piaciuto particolarmente; oppure, in alternativa, faccio qualche esercizio fisico (anche se le schifezze mi tentano il più delle volte 😊).

In questi giorni, ho avuto la vicinanza anche delle mie amiche, con le quali mi sono sentita anche tramite videochat.
In questi giorni, ho sentito e capito, come un distacco imposto, possa far cambiare la relazioni alle persone. Non è piacevole non poter vedere, abbracciare, una persona a cui si vuole bene.
Questa situazione credo anche che ci debba far apprezzare le piccole cose, l’affetto delle nostre famiglie.
Spesso mi metto alla finestra e con uno sguardo un po’ malinconico guardo fuori, sperando che tutto questo finisca presto e si torni alla normalità.

Questa è la mia piccola realtà in cui sto vivendo.

Kateryna, volontaria in Servizio Civile Universale,

presso il Centro Diurno “Pisano”

Progetto “Cresciamo insieme nel sociale”

Marzo 2020

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