Quando la politica è al servizio dei giovani. Intervista all'assessore Andrea Bortolamasi

Quali sono gli obiettivi nell'agenda politica del neo Assessore? Alcune volontarie in Servizio Civile glielo hanno chiesto di persona!

Quando la politica è al servizio dei giovani. Intervista all'assessore Andrea Bortolamasi

È dallo scorso giugno che Andrea Bortolamasi, segretario cittadino del PD, ha ricevuto dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli la nomina di Assessore alla Cultura, Politiche Giovanili e Città Universitaria. Per conoscerlo meglio, alcune di noi volontarie in Servizio Civile presso il Comune di Modena, hanno avuto la possibilità di rivolgere al neo assessore qualche domanda, in modo da conoscere la sua visione e i suoi obiettivi in merito alle politiche giovanili, ma anche i suoi interessi oltre la politica. Dalla nostra chiacchierata informale, è emersa la figura di un giovane appassionato, curioso e sensibile alle tematiche giovanili, che rimarca la necessità dell'amministrazione comunale di ascoltare le nuove generazioni che vivono la città. Nuove generazioni che, allo stesso tempo, dovrebbero coltivare maggiormente il proprio senso civico. Andrea Bortolamasi è dunque un giovane che ha realizzato il suo sogno, riuscendo a conciliare la politica con altre passioni, come lo sport, il cinema e la letteratura, e a questo punto... non ti resta che leggere l'intervista!

Vuole raccontarci del suo percorso di studi? Perché ha deciso di intraprendere questa carriera?

È la carriera politica che ha scelto me. Il mio percorso di studi si è svolto interamente a Modena, dalle elementari fino alla specialistica in “Analisi dei conflitti, delle ideologie e della politica nel mondo contemporaneo”. Dopo aver terminato gli studi, ho conciliato il lavoro con la mia passione per la politica, infatti ho sempre avuto una sensibilità politica di centro-sinistra, avvicinandomi al PD. Tra il 2009 e il 2014, ho ottenuto la carica di Consigliere del PD in Circoscrizione 3 (responsabile commissione Cultura); un'esperienza che consiglio a tutti, perché i quartieri sono una palestra di democrazia. Da lì in poi non mi sono mai fermato. Dal 2014 al 2019 sono stato presente nel Consiglio comunale, mentre dal 2015 sono Segretario comunale del partito, vista l'esperienza svolta sia dentro che fuori al partito. Parlando di oggi, dopo la sua vittoria elettorale, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli mi ha chiesto la disponibilità per il ruolo di assessore per il settore Cultura, Politiche Giovanili e Città Universitaria. Un sogno che si è realizzato.

Cosa consiglierebbe a un giovane che oggi vorrebbe percorrere la stessa strada?

Con tanta passione e tanta curiosità. Ci deve essere una sensibilità personale, oltre che a una sana dose di understatement, cioè prendersi poco sul serio, riconducendo questo percorso a una dimensione più collettiva. Se sono qui non è perché sono un fenomeno, ma è il frutto del lavoro di tante persone.

Cosa significa per lei la carica di assessore? Qual è il bilancio di questi primi tempi?

Responsabilità enorme, e dall'altro è una passione. Penso che per chi ha un po' di senso civico e di passione civile, occuparsi della propria città è la cosa più bella che possa capitare. Il primo bilancio di questa esperienza è sicuramente entusiasmante e positivo, perché si tratta di un'esperienza che non può e non deve essere vissuta come un mero lavoro di ufficio, ma è fondamentale il lato empatico.

Lei ha la doppia delega alla Cultura e alle Politiche Giovanili. Come intende conciliarle e quali sono i suoi obiettivi a breve-medio termine?

R: musica, con il Centro Musica di via Morandi e il ruolo della Tenda.musica, di cui Modena ha eccellenze sia di talenti che di spazi; la parte relativa al Servizio Civile, una vera e propria palestra di democrazia e di partecipazione, su cui noi dovremmo insistere ancora di più; e infine la parte relativa alla mappatura dell'esistente, per capire cosa chiedono ragazzi e ragazze all'amministrazione comunale.

Quale può essere il ruolo della politica nel rapporto con le nuove generazioni?

R:Lo sforzo più grande deve essere fatto dall'amministrazione, per capire appunto le esigenze dei giovani, comprendere quali sono i loro luoghi e spazi di confronto, oltre che agli eventi che vengono vissuti dai ragazzi stessi. È fondamentale dunque studiare l'esistente come dicevo prima. Dall'altro lato però anche i più giovani dovrebbero fare un passo avanti, interessandosi maggiormente alla cosa pubblica.Per esempio, abbiamo distribuito un questionario dedicato ai ragazzi tra i 18 e i 29 anni e abbiamo ricevuto quasi 1200 risposte. Non sono tante, ma neanche poche, mi auguro quindi di poterne preparare uno nuovo che abbia maggiori riscontri. Mi interessa sottolineare questo aspetto perché c'è sempre una certa diffidenza. Quello che posso fare è studiare l'esistente e i dati che emergono, abbattendo la distanza con la presenza dell'Assessore e dell'Assessorato in spazi di aggregazione gestiti dal Comune di Modena, come per esempio La Tenda. Ritengo che sia importante anche avere anche una fruizione diversa degli strumenti online. Per questo motivo, stiamo lavorando a un portale dedicato agli studenti fuori sede che frequentano l'Università di Modena e Reggio Emilia e che non conoscono la nostra città. I ragazzi, infatti, non sono supportati solo dall'Università, ma anche il Comune di Modena è impegnato in questo senso. L'obiettivo deve essere quello di rendere più fruibile l'informazione e la comunicazione nei confronti dei ragazzi, il Comune di Modena fornisce un grande contributo, ma c'è tanto da migliorare e incrementare.

D: Su cosa dovrebbe puntare la politica per far appassionare i giovani ai temi della cittadinanza attiva

Noi ci stiamo impegnando a coinvolgere e appassionare i ragazzi a questi temi. É importante sottolineare che è un percorso lungo, di cui ci accorgeremo in futuro. Il Servizio Civile è la prova che la nostra città non parte da zero, ma è necessario investire di più per implementare queste attività dedicate ai temi della cittadinanza attiva.

Cosa pensa del Servizio Civile?

Il Servizio Civile è per me un asse fondamentale della città. Ritengo che il Copresc abbia un ruolo importante all'interno delle politiche della città, perché rappresenta un modo di avvicinare i ragazzi agli uffici e permette di fare conoscere ai giovani come funzionano le cose in Comune. Investire sulla formazione dei ragazzi è fondamentale perché consente di abbattere le distanza tra l'ente Comune di Modena e cittadino.

Quando non svolge la sua carica di assessore, quali sono i suoi interessi?

Quanto tempo abbiamo? Io ho la fortuna di essermi avvicinato alla politica per passione, senza un'indicazione diretta da parte dei miei genitori che mi hanno lasciato, quindi, liberissimo di scegliere e sono grato a loro per quello che hanno fatto. Io ho sempre considerato questo lavoro come un hobby e questo mi ha dato l'opportunità di dedicarmi a tanto altro. Per esempio ho fatto il percorso della giovanile dentro ai partiti, mentre altre persone con cui collaboro erano impegnate nei seminari, io praticavo pallacanestro cinque volte alla settimana. Questo mi ha permesso di mantenere vivo l'interesse per tre filoni: sport, letteratura e cinema. Sul primo posso dire che sono molto appassionato e sono molto tifoso del Modena Calcio e del Modena Volley. Da piccolo ritagliavo anche le maglie dei portieri.

Ho anche la passione per la letteratura, in particolare per la saggistica. Durante la triennale mi è capitato di sostenere degli esami su libri che avevo già letto per interesse personale. Questo è uno dei motivi per cui ho insistito tanto su tutto ciò che riguarda le biblioteche e il servizio bibliotecario modenese.

Infine, sono un divoratore di film da “Metropolis” a “Vacanze di Natale”, sono onnivoro con l'aggravante che adesso, con le piattaforme digitali come Amazon Prime e Netflix, guardo sempre più film e serie tv.

Rispetto allo sport, ho avuto la fortuna in Regione di seguire la delega che era a capo della presidenza dello sport, e questo mi permesso negli anni di avere dei rapporti con scrittori e giornalisti e soprattutto con quello che per me è il principale divulgatore, non solo sportivo, italiano: Federico Buffa, con cui ho un rapporto stretto. Nel cassetto ci sono delle puntate che ho “autoriato” con lui e potrebbero essere trasmesse su Sky, legato al filone sport.

Inoltre, ho una predilezione per tutto ciò che è british, tutte le sottoculture e controculture dell'Inghilterra contemporanea, quindi punk, casual... sia sul versante musicale che sul versante arti figurative, visive, dalla moda e dai film. Parlo discretamente inglese, quindi i film li guardo in lingua originale e sono abbonato ad alcune riviste inglesi, sia sportive che di cinema. Un'altra cosa su cui sono molto attento, che è collegato alle politiche culturali e giovanili, che si sta sviluppando a Modena è il DAM”, Giovani Designer per i Musei Italiani.

Ci tengo a dire che in città si sviluppano tanti progetti che riguardano le politiche giovanili, non so quanti di questi raggiungano la maggioranza, quindi il mio obiettivo è quello di portarli a più largo consumo.

La Redazione di Stradanove ringrazia Andrea Bortolamasi, nuovo Assessore alle Politiche Giovanili, Cultura e Città universitaria, per la sua disponibilità. Auguriamo a lui, e a tutta la città, che i suoi obiettivi vengano raggiunti.

A cura di

Laura Guaitoli, Laura Pergreffi, Chiara Bonfatti ed Elisa Zanetti,

Luglio 2019.