ANDREA MALABAILA

Stradanove incontra il giovane autore del romanzo "Bambole cattive a Green Park"

ANDREA MALABAILA

Andrea Malabaila è un giovane scrittore di Torino. Ha pubblicato due romanzi. “Quelli di Goldrake” (Di Salvo Editore) e “Bambole cattive a Green Park”(Marsilio). Ha una grande passione per la Juve e per Salinger. Il suo ultimo romanzo ha riscosso un notevole successo sia di pubblico che di critica. Malabaila è un giovane di cui sicuramente sentiremo ancora parlare.
   Lo abbiamo intervistato.

Iniziamo con una domanda di riscaldamento. Dove hai visto la finale e cosa hai provato dopo la vittoria del Mondiale?
   L’ho vista a casa, perché voleva gustarmela con la giusta calma. La calma è finita al sesto minuto, col rigore di Zidane. A quel punto ho patito come non mai, rischiando seriamente l’infarto. Dopo il rigore decisivo di Grosso ho provato soprattutto un grandissimo senso di liberazione…

Come sei arrivato alla scrittura? E quando hai deciso di diventare scrittore?    I primi tentativi risalgono alle elementari e alle poesie che scrivevo in quel periodo. A vent’anni ho cominciato a provarci seriamente.

Dove scrivi? Hai dei rituali e degli orari ben precisi?
   Niente rituali. Scrivo quando sento che devo farlo. Mi viene meglio al mattino, perché sono più fresco. E sono molto contento che abbiano inventato il computer perché odio le pagine pasticciate.

Una domanda che faccio sempre. La top 5 degli autori a cui ti ispiri? (scrittori e no) E perché?
   Salinger, Proust, McInerney e visto che posso scegliere anche non scrittori metto Beatles e Oasis. Il perché è semplice: sono quelli che mi piacciono di più.

Malabaila è uno juventino D.O.C. Cosa ne pensi dello scandalo di calciopoli? Continuerai ancora a tifare Juve?
   Quello che sta succedendo alla Juve mi rattrista moltissimo. Credo che Moggi sia colpevole ma ho paura che lui e la Juve rischino di diventare i capri espiatori di tutta la vicenda. Un po’ come ai tempi di Tangentopoli, quando venne a galla un sistema marcio ma solo alcuni pagarono (e gli altri continuarono peggio di prima). Sarò pessimista, ma non credo che condannando una squadra si pulisca il mondo del calcio…
   Detto questo, la Juve non si tradisce né in B né in C né mai. Sarò suo tifoso per sempre, nella buona e nella cattiva sorte.

Quali tra i tuoi colleghi (giovani) ti piacciono di più?    Ho iniziato a scrivere “Quelli di Goldrake” dopo aver letto il romanzo d’esordio di Culicchia. Apprezzo molto anche Morozzi, Bajani e altri che in questo momento di sicuro dimentico.

La seconda persona è quasi la base del tuo stile. Una scelta fresca e originale nel panorama italiano. Ti è difficile usare la seconda persona durante la stesura o ti viene naturale ?
   Ormai mi viene così naturale che ogni tanto mi sbaglio e scrivo delle frasi in seconda anche se la storia è in prima o in terza…

I tuoi personaggi principali hanno quasi paura di crescere, sia in “Quelli di Goldrake” che in “Bambole cattive a Green Park”. O forse più che paura diciamo che non vogliono perdere una parte della loro vita. Anche Malabaila è così?    Diciamo che dentro di me ci sono tanti ingredienti, e tra questi ci sono la malinconia e la nostalgia per certe cose che non tornano più. A volte mi perdo un po’ troppo nel passato, anche se so benissimo che bisogna sempre guardare avanti…

E così Sally può aspettare, sa che è troppo tardi. Cantavano gli Oasis. Esiste davvero una Sally? E’ stata lei il motore per la tua ispirazione?
   Non esiste nessuna Sally. Però è anche vero che aveva ragione Oscar Wilde quando diceva che la vita imita l’arte. A volte succedono cose prima nella mia immaginazione e poi nella realtà…

Un giovane scrittore, oggi, in Italia non può certo pensare di vivere di sola scrittura, anche se è il sogno di molti. Tu ci riesci o ti occupa anche di altre cose?
   Ci riuscirei se vendessi milioni di copie, ma purtroppo non è così. Da qualche mese mi occupo di comunicazione per una catena di negozi di abbigliamento.

Parlaci dei tuoi progetti futuri? Ci sono dei libri in uscita?    Ho due romanzi pronti. Ma sto ancora aspettando delle proposte da parte degli editori.

Conoscevi il nostro giornale? Cosa ne pensi?    Lo conosco da anni. A quanto ne so è molto seguito dai giovani. Quindi, avanti così!