BASIMA KACHNI

Italo - marocchina per sangue e per passione

BASIMA KACHNI

In Occidente si tende ad avere molti preconcetti e stereotipi verso il mondo arabo, in particolare sulla condizione in cui vive la donna da quelle parti. Focalizziamo la donna araba come una figura nascosta da abiti pesanti e informi che le coprono ogni punto del corpo eccetto il viso e le mani o in alternativa vestita di un burqa che la rende ai nostri occhi “una tra tante” perché tutte uguali, indistinguibili, e all'apparenza tristi e sole. La nostra mente vola al concetto di sottomissione da parte dell'uomo, maltrattamenti fisici e psicologici, assenza totale di diritti civili... e chi più ne ha più ne metta.


Certo è che esiste anche questo aspetto all'interno della cultura araba, ma occorre dire che la situazione in molti stati non è così terribile. Non tutte le donne sono costrette a vivere all'ombra dei propri uomini, che siano padri, fratelli o mariti. Anzi. I dati parlano chiaro, circa il 70% dei laureati nel mondo arabo è costituito da donne, non a caso il Parlamento marocchino è rappresentato da un 20% di deputate. Insomma, non dimentichiamo l'altra faccia della medaglia, quella rispecchiante donne che lottano per i propri diritti e per la propria libertà di espressione.


Nella nostra città ben il 14,7% della popolazione risulta essere straniero (dato relativo al 1 Gennaio 2011). Si tratta di 27154 cittadini di cui (provenienti dai Paesi arabi più rappresentati a Modena: a) 3430 del Marocco (comunità più numerosa in assoluto a Modena) che rappresentano il 12,6% degli stranieri; b) 1376 della Tunisia (5,1%); c) 272 dell'Algeria (1%); d) e poi 60 del Libano, 59 dell'Egitto, 29 della Siria e 25 della Mauritania.
Oggi faccio qualche domanda a Basima ( n.b: la pronuncia è “Besima”), una ragazza modenese di origini Marocchine che ha fatto una scelta importante... io ho avuto il piacere di conoscerla durante il mio percorso scolastico e siamo tuttora in contatto.

Ciao Basima! Raccontaci di te... Salve! Come hai già detto mi chiamo Basima, ho 20 anni, sono d’origine marocchina e sono nata a Modena, città dove tuttora vivo. Ho il diploma linguistico, ottenuto presso l'istituto superiore Francesco Selmi di Modena, mentre al momento studio giurisprudenza italo - francese all'Università di Bologna.

Come abbiamo visto, vivi a Modena e sei perfettamente inserita. Come ti sembra l'atteggiamento della città nei confronti di chi si trova in un paese dalla cultura completamente differente dalla propria? L’atteggiamento della città nei nostri confronti è nel complesso tollerante, ovvero non sono mai stata oggetto di discriminazione per le mie origini o per la mia religione. Per quanto mi riguarda mi sento parte della comunità modenese e vivo Modena come la mia città, quindi non ho mai dato peso alla questione ‘’integrazione’’. Devo dire però che non per tutti è così, a volte chi è appena arrivato in Italia o ci vive da poco si sente invece un soggetto isolato, non facente parte della società, quindi emarginato. E questo non deve essere semplice.


Ci sono sempre stati forti pregiudizi in Italia verso gli stranieri emigrati qui. Si tende a immaginarli come nullafacenti o nel peggiore dei casi criminali. Quale pensi che sia la causa di questo atteggiamento? Hai notato un cambiamento di atteggiamento nel corso degli ultimi anni da parte degli italiani? Se sì, in meglio o in peggio? Penso che la causa principale di questo atteggiamento sia il generalizzare (causato anche dalla mala informazione da parte dei media) che porta a creare vari luoghi comuni avversi. Però sì, è in atto un cambiamento positivo dato che gli stranieri iniziano a sfatare questi falsi miti. Tutto ciò è possibile anche grazie alle differenti iniziative volte a far conoscere meglio le diverse culture ed etnie presenti in Italia.


Secondo te in cosa è giusta e in cosa è sbagliata la visione che si ha qui del mondo arabo? La visione che si ha qui del mondo arabo è molto ambigua e poco chiara e ciò fa sì che l’idea che si ha sia per lo più sbagliata. Innanzi tutto il mondo arabo non è caratterizzato solo da musulmani ma ne fanno parte persone di tutte le religioni. Non è distinto dalla sottomissione della donna ma anzi, quest’ultima riveste ruoli fondamentali all’interno della società. Ed è vero che il mondo arabo si distingue da un contesto come quello europeo per la differente cultura e tradizione, ma questo non dovrebbe essere motivo d'incomprensioni e mancanza di dialogo.


Sei mai stata vittima di discriminazioni qui in Italia? E in Marocco?
Fortunatamente ad oggi non sono mai stata vittima di discriminazioni, nè in Italia, nè in Marocco.


Che rapporto hai con il tuo paese d'origine? Beh, il Marocco è il paese dei miei genitori e quindi l’altra parte fondamentale di me. Quando non ci vado per tanto tempo mi manca tutto di lui, a partire dall’atmosfera che si respira, poi le persone con i loro modi di fare e ovviamente la mia famiglia e gli amici. La vita lì non è tanto differente rispetto a qui per chi è benestante, ma molto più difficile per chi invece non lo è. Nonostante tutto non riesco a dire quale dei due preferisco perché entrambi caratterizzano la mia persona e non potrei mai rinunciare a nessuno dei due.


Cosa pensi della condizione della donna nella società araba? Abbiamo appena ricordato che non vengono discriminate in tutti i paesi, in alcuni hanno guadagnato e stanno ottenendo sempre più diritti e considerazione. In quelli più tradizionalisti però (i quali supportano la re-istituzione a pieno titolo della “Sharìa”, dove le regole del Corano sono considerate in maniera molto rigida e rigorosa), le donne non vivono assolutamente in condizioni pari a quelle degli uomini, sono considerate a loro inferiori e per questo troppo spesso non rispettate.
La condizione della donna nella società araba sta cambiando in questi ultimi tempi. Questo perché riveste un ruolo fondamentale sia nella vita privata che in quella pubblica dell'uomo (ciò è anche comprovato dai principi della religione islamica). In realtà si tende a colpevolizzare la religione ma, sempre per tornare al discorso dei luoghi comuni sul mondo arabo, occorre sapere che la verità è tutt’altra: la religione sostiene quasi l'opposto. Sono le idee tradizionaliste che dopo un'interpretazione errata delle regole dettate dal Corano, affermano e considerano la donna come un soggetto inferiore all'uomo e a lui sottomessa, ma in realtà Allah ha creato uomini e donne da "un'unica anima" ( Surah ''Le Donne'' 1° versetto). Vi ho già detto tutto!


In Marocco che ruolo riveste la donna? La donna in Marocco non riveste solo il ruolo di colei che si occupa della casa e di tutto ciò che vi gravita intorno; ha anche una vita sociale, lavora e contribuisce a fare girare l’economia del paese.


Torniamo su di te. So che un giorno, senza dubbi e assolutamente per voler tuo, hai compiuto una scelta che ad occhi occidentali potrebbe apparire molto singolare: quella di indossare l' Hijab, ciò che qui in Italia definiamo impropriamente “velo”, ma che in realtà significa letteralmente “copertura”. Quando e perché questa scelta? Cosa significa per la tua cultura e in particolare per te? Ho deciso di indossare il velo nel Marzo del 2011, dopo circa un anno di riflessione. Venni incoraggiata dai miei vecchi compagni di classe, i quali mi consigliarono di fare ciò che sentivo ignorando eventuali pregiudizi futuri. Quel che mi ha spinto a compiere questa scelta è stata la volontà di rispettare uno dei princìpi più importanti della mia religione, culto in cui credo fermamente. Per l’Islam indossare il velo è un compito fondamentale a cui ogni donna credente dovrebbe adempiere. Ciò diventa però difficile quando ci si trova in territorio occidentale perché chi non ne conosce il significato lo interpreta negativamente, allontanandosi e acquisendo un atteggiamento diffidente nei confronti di chi lo indossa. Oltre al significato religioso, per me il velo è anche un elemento che mi contraddistingue (vi sembrerà strano, lo so). Completa la mia personalità, la quale è cambiata rispetto a prima e per questo motivo non riuscirei più a toglierlo. Mi sento migliore.


Sei ancora convinta della decisione presa? Qual è stata la reazione della tua famiglia e i tuoi amici? Assolutamente sì, continuo ad essere convinta della decisione presa e non me ne pento. La reazione generale della mia famiglia è stata positiva. Avendo sia amici italiani che stranieri, le reazioni sono state differenti; da entrambe le parti non tutti hanno condiviso la decisione, ma l’hanno comunque rispettata. Ed io non pretendevo di più, ne sono felice.
Cosa ti sentiresti di dire a chi, soprattutto in Italia, critica questo comportamento? A chi critica questo comportamento mi sentirei di dire che non è stata una decisione dettata dalla sottomissione di un uomo della mia famiglia. Anzi, lo indosso anche per dire che l’hijab è una scelta, una decisione libera e personale oltre la volontà di voler rispettare princìpi e valori religiosi in cui si crede.


Qual è la tua opinione riguardo il futuro del Marocco e dell'Italia? Pensi che con il passare del tempo ci sarà sempre più tolleranza? si abbatteranno mai le barriere culturali che esistono tra oriente e occidente? Esprimersi sul futuro in questi tempi è difficile! Ma da ottimista quale sono, spero che in entrambi i paesi ci possa essere un progresso, soprattutto sul piano socio-economico.
Sì, mi auguro che con il passare del tempo ci sarà più tolleranza tra Oriente ed Occidente, nonostante vi siano culture molto diverse fra loro. La diversità non è più una cosa così nuova, spaventa sempre meno.


Andresti mai a vivere in Marocco? A questa domanda non sono mai riuscita a rispondere in modo preciso! Sono figlia di due culture e di due paesi diversi, quindi non riuscirei a stabilirmi in Marocco dimenticandomi dell’Italia e viceversa. Di conseguenza penso che anche in futuro la mia vita sarà caratterizzata da ferie in Marocco e il resto del tempo qui.


Come ti vedi da qui a 15 anni? Se dovessi immaginarmi tra 15 anni... vedrei una donna musulmana realizzata in ambito lavorativo e personale, quindi in carriera, sposata e con dei figli.


Se vuoi lanciare un messaggio... Il messaggio che mi piacerebbe lanciare è rivolto sia agli arabi che agli italiani ed è quello di essere più tolleranti ed aperti nell’accettare chi non è come noi e quindi di rispettare i diversi pensieri, credi ed opinioni.

Grazie mille Basima da parte di tutto lo staff di Stradanove Grazie a voi, è stato un piacere!