MATTIA SERRA

Mattia è presidente della Consulta Provinciale e Regionale degli studenti. Ci siamo fatti raccontare la sua esperienza

MATTIA SERRA

Mattia Serra ha 18 anni e fa il Liceo Tassoni di Modena. Quest'anno non ha solo la sfida dell'esame di maturità, ma anche la carica di presidente della Consulta Provinciale e Regionale degli studenti. Mi ha guidato nella sua esperienza raccontandomi gli ostacoli e le soddisfazioni del suo ruolo. Forse non tutti sanno che la C.P.S. è composta da due rappresentanti per ogni scuola superiore che si eleggono entro il 15 ottobre dell'anno. Nella provincia di Modena ci sono 33 scuole, per un totale di 66 eletti. Alla prima Plenaria (assemblea) sono stati votati il presidente (Mattia), la vice (Eleonora Amaranto) e il segretario (Alessio Dondi) che hanno anche il compito di rendere effettivi i progetti e le delibere in quanto membri della Giunta Esecutiva.

Lo studente ha visto nella candidatura un'opportunità per conoscere nuove persone ed avere nuovi stimoli. Imbattersi in riunioni, progetti e documenti ministeriali porta a sviluppare idee e soprattutto a saperle realizzare, cosa non del tutto comune negli adolescenti. Avendo visto i rappresentanti della consulta dell'anno precedente, Mattia spera di poter fare di meglio. Da ormai 4 mesi è partito carico come il resto dei rappresentanti eletti, convocando una Plenaria al mese rispetto a quella bimestrale prevista dal regolamento. Organizzano assemblee su temi concordati e a gennaio hanno celebrato la Giornata della Memoria invitando 15 studenti da ogni scuola.

In aprile è prevista una assemblea sulla cannabis dove si analizzerà l'aspetto sanitario e legislativo della sostanza, andando a vedere come sia stato possibile, in altri paesi, renderla legale. A fine marzo renderanno possibile partecipare a tre cineforum sugli anni di piombo e Serra, così viene chiamato, mi rivela che per il prossimo anno stanno organizzando una settimana dedicata alla  costituzione. Ad ogni incontro si cerca di fornire più informazioni e stimoli possibili, chiamando esperti e personaggi di rilievo ad intervenire.

“Siamo in un momento di crisi di valori, non economica, senza prospettive di vita o di un futuro.”

Non sempre riescono a fare tutto quello che pensano, infatti, avevano provato ad attivare due corsi per gli studenti, uno di street art e l'altro di autodifesa, ma senza riuscirci. Ci sono delle difficoltà sul percorso, degli ostacoli. I giovani fanno spesso i minchioni, e quando ci si impegna per fare qualcosa di bello capita che se ne freghino, o che partecipino solo per saltare la lezione. A volte capita anche con i rappresentanti della consulta, confessa Mattia e poi continua spiegandomi quali sono le cause di questo atteggiamento menefreghista:

L'appello è chiaro. Al giorno d'oggi si fa sempre più fatica a trovare la propria strada, a diventare indipendenti, a capire chi siamo e che posto abbiamo nella società, se ne abbiamo uno. Ci perdiamo, sprecando ciò che di bello c'è in ognuno di noi. Ci omologhiamo, spaventati da ciò che potremmo diventare, crescendo. Aspettiamo, cercando distrazioni. Sopravviviamo, dimenticando la vita. Dobbiamo cercare le cose che ci piacciono, che ci fanno sentire bene, che ci danno energia.

Abbandoniamo la paura di sbagliare, altrimenti non potremo migliorarci. Ogni errore commesso ci permetterà di capire meglio cos'è che vogliamo, la nostra passione. Smettiamola di pensare solo a noi stessi, siamo tutti sulla stessa barca. Il sistema economico ci ha abituati allo sfruttamento degli altri per il nostro tornaconto, ma è matematico che più persone stanno male più ne staranno male ed è storia che se ci si aiuta a vicenda, si può cambiare il mondo.