LAURA SQUINTANI

Viaggiare per conoscere, vedere, imparare, aiutare

LAURA SQUINTANI

Laura si è laureata nel 2008 in Cultura e Diritti Umani all'Università di Bologna, in seguito si è trasferita a Roma per concludere gli studi. Roma l'ha scelta per il clima, per la spontaneità dei suoi cittadini e per riuscire ad avere finalmente un incontro/scontro con le realtà che una grande metropoli come questa ti mette davanti. Ama quella città con tutta sé stessa.

Dopo aver finito la specialistica in Relazioni Internazionali ha deciso di partire come volontaria di Servizio Civile all'estero, come meta ha optato per l'estrema periferia di Buonos Aires. Aveva bisogno di vivere un'esperienza fuori dai confini nazionali ed era curiosa di vedere il lato pratico di tutto quello che aveva studiato fino a quel momento. Attualmente sta svolgendo un tirocinio presso la sede italiana di Defence for Children, dopo aver praticamente concluso un master di secondo livello in Cooperazione e Progettazione per lo Sviluppo organizzato dal CIRPS e dalla Facoltà di Ingegneria de La Sapienza.

Come gran parte dei suoi coetanei, Laura adora viaggiare, ma i suoi sono viaggi “non convenzionali”. Non si è mai avvalsa di agenzie turistiche e ultimamente ha abbandonato anche le guide stampate: semplicemente si sposta secondo quello che la gente del posto le raccomanda, in questo modo evita prezzi esorbitanti e luoghi molto affollati. Ama leggere, odia la pioggia e le persone maleducate e presuntuose.

Il tuo eroe da bambina?
Gino Strada.

Quando hai capito che volevi impegnarti nel campo del sociale?
Ho iniziato a rendermene conto fin dalle scuole Superiori.

Tra poco terminerai il master, quale strada prenderai una volta finito il tuo percorso di studi?
Ho da poco iniziato uno stage presso la sede di Roma di Defence for Children Italia, attività che mi impegnerà per i prossimi sei mesi. Poi si vedrà.

Ti ho conosciuta durante un training sulla condizione dei giovani che vivono in paesi che si affacciano sul Mediterraneo (c'erano rappresentanti di: Francia, Spagna, Italia, Marocco, Egitto, Palestina e Slovenia). Non sei dunque estranea ai problemi e alle necessità dei giovani in tutto il mondo... cosa ti ha spinto a concentrare il tuo percorso di studi e la tua passione su questo argomento?
Principalmente la mia curiosità per le culture differenti dalla mia e l'incapacità di star zitta davanti a un sopruso.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza? Hai scoperto cose nuove che non sapevi?
Sono tornata entusiasta e soddisfatta, soprattutto per lo scambio che ho avuto con i ragazzi provenienti dai paesi arabi. Questa settimana in Spagna mi ha permesso di saperne di più riguardo tanti argomenti, prima di tutto la Primavera Araba, la loro cultura e la situazione socio-politica dei paesi in cui vivono.

Alla tua età hai già avuto varie esperienze significative all'estero, raccontaci dove e qual era il tuo ruolo...
Sono stata in Argentina, a Buenos Aires e Màzimo Paz per un progetto di Servizio Civile all'estero denominato “CESCproject”. La mia funzione era di supporto all’organizzazione e gestione di attività educative per bambini e adolescenti frequentanti l’Hogar “J.M.Boccardo”, la Escuela Especial 502 e la Ludoteca Comunitaria. In particolare mi occupavo di attività artistiche, educative e formative (elaborazione e gestione di programmi volti all’animazione di adolescenti e supporto alle famiglie, realizzazione di laboratori e corsi culturali, di educazione sanitaria e alimentare).
Sono stata anche in Palestina e in Hebron con l'associazione “Arci-Defence for Children International”. In questa occasione il mio ruolo è stato quello di sostenere i bambini durante l'arco di tutta la giornata: dal momento dei pasti a quello dell'igiene personale, dal rinforzo scolastico alle visite domiciliari. Inoltre mi sono occupata di implementare alcune attività e corsi già attivi nelle sedi, anche attraverso la promozione di attività artistiche, educative e formative.

Immagino che di ogni luogo visitato e ogni persona conosciuta ti abbia colpito sempre qualcosa in particolare...
Certo, la persona che più mi ha colpita è stata la mia collega argentina a Màximo Paz: Giselle.

Nonostante la forte passione e l'interesse che provi nei confronti dei diritti sociali dei più piccoli che hanno contribuito a far nascere in te idee e progetti, purtroppo in Italia al giorno d'oggi non c'è modo di avere spazio, visibilità e contributi per agire in questo campo. Quale sarebbe a tuo avviso il modo giusto di muoversi?
La cosa migliore sarebbe riuscire formare e informare la società civile di modo che questa si impegni a far pressioni sulla politica nazionale.

Al momento viviamo un periodo di forte crisi dunque i fondi stanziati per progetti a cui potresti collaborare sono davvero pochi. Anche tu sei tra quelli che valutano la possibilità di trasferirsi all'estero per aver modo di muoversi nel campo, o preferisci resistere, stringere i denti e rimanere vicino alla tua nazione nell'attesa che arrivino “periodi migliori”?
Devi sapere che l'Italia ha stanziato per i prossimi quattro anni lo 0,0% del Pil nazionale per la Cooperazione e lo 0,4% per il sociale. Resta poco da dire, fino ad aprile rimarrò qui e se poi non dovessi trovare nulla dovrò spostarmi, sempre però con l'idea di tornare.

Che progetti ti piacerebbe realizzare?
Progetti per la difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

Il tuo eroe di oggi?
Non ho eroi, i miei eroi sono tutte quelle persone che sopravvivono ai problemi che si trovano davanti, piccoli o grandi che siano.

Qual è il tuo sogno più grande?
Essere felice e soddisfatta. Sapere di aver fatto davvero qualcosa di utile.

Quale super potere vorresti avere?
Vedere il futuro...

Dove ti vedi tra 15 anni?
Non so come o dove vedermi. Forse è anche per questo che mi piacerebbe vedere il futuro...