iGen: “Iperconnessi”

Perché i ragazzi oggi crescono meno ribelli, piú tolleranti, meno felici e del tutto impreparati a diventare adulti”

45-A.jpg


“Iperconnessi” è il titolo dell’ultimo saggio della psicologa americana Jean M. Twenge, docente all’università di San Diego, che ha coinvolto circa 11 milioni di ragazzi in tutti gli Stati Uniti da cui ha tratto considerazioni preoccupanti sulla gioventù attuale.

Il quadro che è emerso presenta dei ragazzi meno inclini a crescere, per i quali le relazioni social hanno preso il sopravvento su quelle faccia a faccia, illudendosi di avere veri amici al di là dello schermo e ritrovandosi invece spesso da soli; al contempo hanno una mentalità più aperta e sono più cauti nelle decisioni rispetto alle precedenti generazioni, ma il rovescio della medaglia è che sono anche più ansiosi e infelici, scoprono i piaceri della vita in ritardo e sono meno pronti ad affrontare il mondo reale, praticano meno sport, dormono meno e non rischiano avventure.

La Twenge sostiene che “la colpa di questa epidemia di solitudine, frustrazione e nevrosi nella generazione di 13-19 anni è di cellulari e tablet, che assorbono cervello, anima e cuore dei nostri ragazzi. Un diciottenne di oggi sembra e si comporta come un quindicenne di qualche anno fa e- concludendo - non è esagerato affermare che i giovani della “iGen” sono sull’orlo della più grave crisi della salute mentale degli ultimi decenni”.

A cura di Civibox

gennaio 2019