SOTTO LE FOGLIE, GABRIELLA GIANDELLI

Nessuna fuga è possibile. Esiste solamente l’immobilità che sta sopra le foglie

SOTTO LE FOGLIE, GABRIELLA GIANDELLI

Sopra le foglie tutto è immobile. Nella splendida organizzazione dello spazio dei disegni di Gabriella Giandelli, i personaggi sono fermi e quando sono colti nell’atto di muoversi, compiono gesti appena percettibili. Le espressioni sono neutre, velate da un’ombra di tristezza e rassegnazione, che nessuno pare in grado di vedere. Le nuvole sono basse e opprimenti, il fumo dei camini solido e pesante e come il mondo che fotografano, le inquadrature sono strette e di poco respiro.


   Sopra le foglie tutto scorre regolare e predestinato. Il commesso di ferramenta, protagonista della prima storia, è colto da vertigine davanti all’opportunità di diventare a sua volta gestore della ferramenta e occuparne il ruolo in un teatrino triste che nulla richiede ai propri attori se non il corpo solido e pesante.


   Solo una figura estranea, un ombra che osserva davvero la vita delle persone, conduce il lettore sotto le foglie, dove si incontrano dolori profondi, troppo grandi per gli “eroi minimi” della Giandelli.


   Nessuna fuga è possibile e per loro esiste solamente l’immobilità che sta sopra le foglie.


   La vita e l’anima dei protagonisti gocciola e fluisce in piccole nicchie illusorie e nascoste, delicate relazioni epistolari e grotte incantate dove tutto il male del mondo non è mai entrato.

Gabriella Giandelli, Sotto le foglie, Coconino Press, pagg. 181, euro 17