NIGER VOL. 3, LEILA MARZOCCHI
Prosegue la storia degli abitanti del cipresso, del tasso e del dolmen, che emergono dalla buia notte di Niger
Ricordo che, ero alle elementari, la mia maestra eseguiva alla lavagna dei disegni meravigliosi, utilizzando dei gessetti colorati. O almeno, quei disegni sono meravigliosi nei miei ricordi. Si trattava spesso di alberi e uccelli reclutati per illlustrare qusto o quell'argomento.
Allo stesso modo, con quello stesso tratto pieno di meraviglia, un uccello, Giulio Cesare detto il nonno, si stacca dal nero lavagna di Niger e porta la colazione a Pupa, che ancora dorme nella sua casa sull'albero. Poco dopo, ad un ritmo farneticante e starnazzante, ci ritroviamo tutti dal Compare per partecipare all'assemblea, ma attenzione! La mano di fatima predice Sventura, Sovvetimento e Disordine, perché si è manifestato un evento del tutto NON-CONTEMPLATO.
Nel terzo numero prosegue, ma non si conclude, la storia degli abitanti del cipresso, del tasso e del dolmen, che emergono dalla buia notte di Niger. La piccola pupa è stata lasciata sola, ma i protagonisti di Niger sono fuochi fatui che danzano sotto forma di uccelli e creature fatate attorno ad eventi antichi e il topo, considerandoli innocui, commette una leggerezza proprio imperdonabile.
Leila Marzocchi, Niger vol. 3, Coconino Press, Collana Ignatz, pagg. 32, euro 9