LA SIGNORINA ELSE, MANUELE FIOR

Un sontuoso omaggio a fumetti a Schnitzler e alla Secessione viennese

LA SIGNORINA ELSE, MANUELE FIOR

Chiunque ami la secessione viennese non potrà che apprezzare la felice scelta di Manuele Fior di farla incontrare con il classico della letteratura sul fresco, almeno nelle mani della Coconino Press, terreno della letteratura illustrata.


   Di felicità Manuele Fior ne doveva avere parecchia per avventurarsi con i tratti e le linee di Schiele, di Klimt e Kokoschka negli oscuri meandri dell'umanità di Schnitzler.
   La signorina Else apre con cinque tavole a pagina intera in cui la felicità perfetta di tre tennisti abbaglia a tal punto da rendere ogni cosa che li circonda completamente bianca e basterebbero queste cinque tavole a soddisfare le aspettative di qualunque lettore.


   D'altronde Fior non può che partire con un registro molto alto se vuole sperare di conservare un barlume di luce per raccontare la storia di Else fino alle ultime tavole.


   La partita finisce anzitempo e in ogni epoca, quale che siano i mezzi di comunicazione a disposizione, i vincoli della socialità e del sangue finiscono sempre per reperirci e sempre, ovunque giunge, un seme del male trova terreno fertile per germogliare e sempre si accanisce là dove c'è più luce e se è in Else che la luce splende più forte su Else si accanirà maggiormente.


   Tutti assistono consapevolmente all'azione del male su Else che pure, sdraiata nuda sul marmo, sarebbe fatta  apposta per una vita spensierata e rifugiandosi nella rispettabilità ignava e precipitano le tinte di Fior in un abisso onirico sempre più scuro.
   Meno male che c'è il Veronal.

Manuele Fior, La signorina Else, Coconino Press, euro 17,50, pagg. 96