BIG BABY, CHARLES BURNS

La favola (nera) dell’adolescenza nei suggestivi disegni di Charles Burns

BIG BABY, CHARLES BURNS

Charles Burns non vive tra di noi. Almeno quando scrive o disegna. I suoi personaggi, le sue ambientazioni, le sue suggestioni, sono intrappolate in un passato che non c’è più, un passato in cui i film (zeppi di mostri spaziali) non si vedono in dvd ma in drive in polverosi, un mondo popolato da case sugli alberi, campeggi in riva al lago, fumetti spaventosi e corse spensierate tra campi di grano e boschi fitti e misteriosi, dove gli adulti sono comparse e i ragazzi protagonisti (spesso nel ruolo di vittime). Ma soprattutto dove gli orrori reali superano di gran lunga quelli di fantasia.

   Perché se è vero che la visione di mostruosi uomini talpa può far rizzare i capelli sulla testa, è altrettanto vero che l’immagine di un marito geloso che picchia selvaggiamente la moglie è molto più disgustosa; e che se l’apparizione di un bambino fantasma – come insegnano i film orientali – è spaventoso per definizione, l’idea che il suo assassino sia rimasto impunito non è meno agghiacciante.

   Protagonista di queste tre storie sospese tra la romantica nostalgia degli anni ’50-’60, i brividi dei fumetti EC Comics e dei B-movies più improbabili, i racconti fantastici (per tematiche e qualità) di Ray Bradbury e la grottesca ferocia di Harvey “Mad” Kurtzman, è Tony Delmonte, un curioso bambino dalla testa d’uovo invischiato suo malgrado in una terrificante trama in cui non mancheranno cadaveri sepolti nei giardini di innocue villette a schiera, misteriosi omicidi che avvengono nei campeggi estivi, e malattie senza nome che infettano amori e adolescenza.

   Ed è proprio l’adolescenza, i suoi riti, le sue paure, le sue mutazioni (corpi che cambiano, desideri che si trasformano, ormoni che impazzano) che Burns racconta attraverso il suo inconfondibile e profondo bianco e nero, spargendo ironia e terrore su una straordinaria malattia che, come ha spiegato lo stesso autore nel capolavoro Blackhole, “nonostante tutto passa”.

Charles Burns, Big Baby, Coconino Press, pagg. 96, euro 15