Di sera alla Pomposa

Il racconto di Evelina e Franco del progetto Buonalanotte

Di sera alla Pomposa

Sono le 22 in punto di un caldo venerdì di giugno, la città brulica di avventori della notte pronti a divertirsi, far nuove conoscenze e lasciarsi alle spalle la settimana lavorativa. La piazza è già gremita di ragazzi, di passaggio qualche signore di mezza età diretto probabilmente a casa.

Come ogni anno in cui arriva il caldo (ma non la bella stagione visti i recenti giorni di pioggia) BuonaLaNotte torna in Pomposa con tanto di tavolino, sedie, depliant, condom ed etilometri pronto a mostrare gli strascichi di una serata trascorsa all'insegna del divertimento. Ci posizioniamo di fronte alla chiesa, posizione strategica in quanto luogo di passaggio per tutti coloro che tra un pub e l'altro si apprestano a trascorrere la serata. Vicino a noi ci sono due referenti alla sicurezza che distribuiscono bicchieri di plastica ai passanti colti a consumare in boccali di vetro.

I condom sul banchetto si rivelano un ottimo rompighiaccio: i più timidi si limitano a prenderne quasi furtivamente uno, qualcuno si ferma a parlare con noi, altri ci chiedono il permesso di prenderne uno e proseguono il loro giro con gli amici. Qualcuno scherza sul fatto che avendo bevuto qualche bicchiere di troppo non sarebbe stato in grado di “adempiere al proprio compito”. Nessuna ragazza, probabilmente per timidezza ne ha preso uno limitandosi a sbirciare il banchetto con la coda dell'occhio. Il target di persone presenti non è particolarmente variegato: ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 30 anni, outfit casual per i ragazzi, look elegante ma non troppo per le ragazze tutte rigorosamente in tacchi ma pronte, in virtù di una solidarietà tutta femminile, a sostenersi l'un l'altra per non cadere sulla strada ciottolata.

Con il passare del tempo l'atmosfera si riscalda, qualcuno comincia a barcollare ma tutto sommato la situazione è tranquilla. Verso mezzanotte si avvicina un ragazzo palesemente “alticcio” che ci chiede ansioso se qualcuno ha portato al nostro banchetto un cellulare. Alle 00:20 sulla panchina di fronte una comitiva festeggia un compleanno intonando, si fa per dire, “Tanti Auguri A Te”, probabilmente in ritardo di venti minuti. Verso l'1:00 si avvicinano i primi ragazzi per l'alcool test, per curiosità o per gareggiare con gli amici su chi avrebbe sforato il limite. Tutti ci hanno elencato bevande e quantitativi ingeriti (cocktail piuttosto forti come il Negroni vanno per la maggiore), con alcuni si discute su quando e dove hanno cenato per poter fare un bilancio complessivo della serata. Un ragazzo ci ha anche parlato dei formaggi francesi degustati con gli amici che a suo dire, palesemente per scherzo, hanno contributo ad alzare il proprio tasso alcolico. Intorno alle 2:00 la piazza inizia lentamente a svuotarsi, qualcuno si affretta nei pub in chiusura per consumare l'ultimo bicchiere. Conclusi gli alcool test ad una comitiva di ragazzi, smontiamo il banchetto e un pó assonnati ci dirigiamo verso casa. Nel complesso una serata all'insegna della consapevolezza. La maggioranza di coloro che hanno utilizzato l'etilometro era nel limite o non aveva intenzione di guidare. In due invece avevano un tasso elevato e avrebbero dovuto guidare di lì a poco: una ragazza piuttosto loquace che ha accettato il nostro consiglio di passare le chiavi dell'auto all'amico sobrio e un ragazzo che invece probabilmente si è rimesso alla guida in condizioni critiche nonostante le nostre sollecitazioni.

Articolo di Evelina Mastropaolo e Franco Mazzotti (Coop sociale Il Girasole)

Giugno 2016