Quando il bullo è il fratello

Uno studio americano sottolinea il pericolo del cosiddetto bullismo domestico

Quando il bullo è il fratello

Il bullismo può essere anche… domestico. Secondo Corrina Jenkins Tucker, professore dell’Università del New Hampshire e autrice di uno studio appena pubblicato sulla rivista specializzata «Pediatrics», il bullismo tra consanguinei non è da trascurare, anzi è a volte ancora più pericoloso non solo perché ci si deve condividere la cameretta e trascorrere tante ore insieme, ma soprattutto perché tra fratelli e sorelle sopraggiungono delle complicazioni nelle dinamiche affettive e i rapporti sotto lo stesso tetto si fanno più difficili.

Nel corso di una serie di interviste telefoniche su un campione di circa 3.500 persone di età pari o inferiore ai 17 anni di età, o di chi ne fa le veci, è stato chiesto chi avesse subito o compiuto, almeno nell’ultimo anno, un atto di aggressione da parte del fratello o della sorella.

Tra coloro, e sono stati tantissimi, che hanno vissuto attivamente o passivamente un’esperienza di bullismo domestico, la stragrande maggioranze provava depressione, rabbia e ansia. In particolare tra i ragazzini al di sotto dei nove anni di età, mentre la quota tra i teenager è risultata un po’ inferiore.

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